L’Italia e i Paesi Bassi si contendono la nascita del gin, ma al di là dei campanilismi quel che è certo è che il gin è il distillato più amato nel nostro Paese. Si tratta di un prodotto che è stato protagonista di un successo davvero significativo, e per molti versi inatteso. I motivi sono diversi, e hanno a che fare sia con i consumatori che con i produttori, fermo restando che il marketing ha rivestito un ruolo di primo piano. Va detto, per esempio, che le nostre abitudini di consumo si sono evolute. In particolare, ha assunto una rilevanza notevole il momento dell’aperitivo. Quindi, da una parte abbiamo assistito al ritorno dei classici miscelati, fra i quali il Negroni, l’Americano e lo Spritz; dall’altra parte ha fatto capolino il Gin Tonic, vale a dire uno dei drink più iconici realizzato con il gin.
Il ritorno del Gin Tonic
Prendendo la macchina del tempo e tornando indietro di qualche anno, scopriamo che è stato nei primi anni del Duemila che il Gin Tonic è tornato in auge, in Spagna. Qui, infatti, hanno avuto la brillante intuizione di trasformare quello che fino a quel momento era ritenuto poco più che un drink da discoteca, di certo non raffinato, in un cocktail di classe e sofisticato, da servire nella suggestiva copa balòn. Dopodiché la moda del Gin Tonic si è espansa e dalla penisola iberica ha raggiunto prima gli altri Paesi europei e poi tutto il mondo, affinché il gin potesse ottenere nuovo lustro.
Gli abbinamenti con il cibo
Sia all’estero che in Italia stanno diventando sempre più numerosi i locali che scelgono una formula di servizio che prevede l’abbinamento tra cocktail e cibo, meno settorializzato e più fluido. Fra gli accostamenti privilegiati ci sono quelli con le pizze gourmet, con gli hamburger e con i tacos. Sotto questo aspetto la versatilità del Gin Tonic è senza dubbio apprezzabile, proprio perché gli abbinamenti possibili con il cibo sono tanti, vuoi per la lunghezza di beva, vuoi per la freschezza. Insomma, il Gin Tonic è un cocktail dalle infinite sfumature, e che in più ha il pregio di poter essere preparato in maniera davvero facile. L’importante è poter contare su una buona selezione di acque toniche e gin, mentre non c’è bisogno di chissà quali abilità dal punto di vista tecnico, a differenza di quel che avviene con un miscelato come il Bloody Mary o con la tequila.
Dove gustare il Gin Tonic
Ed è proprio la semplicità di preparazione una delle armi segrete del successo del Gin Tonic, che non a caso viene proposto in una grande varietà di contesti, dalle pizzerie ai ristoranti, dalle caffetterie ai bar diurni. In più, c’è un altro vantaggio competitivo di cui possono usufruire i locali che scelgono di offrire questo cocktail: vale a dire la lunga durata a scaffale di tutti gli ingredienti. Nel caso in cui sia conservato in modo ottimale, il gin dura diversi anni, mentre l’acqua tonica scade dopo tre anni. Ecco perché il Gin Tonic non presuppone un rischio imprenditoriale significativo, diversamente da quel che capita con cocktail che contengono elementi freschi (per esempio la frutta o i succhi).
Il successo fra i consumatori
I consumatori d’altro canto oggi prestano la massima attenzione al livello di qualità degli ingredienti e in più hanno capito qual è la fascia di prezzo di vendita che caratterizza i gin tonic premium, con prezzi di oltre 10 euro anche in locali di periferia non specializzati. Non che questo sia un problema: soprattutto le nuove generazioni non si fanno problemi nello spendere di più, se questo vuol dire avere la possibilità di bere meglio.
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