Hygge è una parola difficile da pronunciare (suona un po’ come “ügghe”) e anche da spiegare, eppure sembra racchiuda il segreto (danese) per essere felici.
E c’è da fidarsi, visto che la Danimarca è al primo posto nella classifica Onu dei paesi “più felici al mondo”.
D’altra parte in una terra non proprio baciata dal bel tempo sono riusciti a coniare un detto che è un vero inno all’ottimismo: “Non esiste il cattivo tempo, esistono solo vestiti inadatti!”.
Ma torniamo a hygge e al segreto di felicità danese che sta conquistando il mondo.
Hygge è uno stato d’animo, un modo di vivere… in italiano il termine è simile a “intimità”, anche se questa parola non basta a tradurne il senso profondo.
Forse perché hygge è qualcosa che si può provare, non descrivere. È un’atmosfera accogliente, piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall’affetto delle persone care. Per i danesi hygge è stare bene con gli amici e la famiglia, mangiando qualcosa di buono, chiacchierando di cose piccole e grandi, per ore.
Hygge è un maglione caldo quando fuori tira vento, è guardare la pioggia al calduccio, è un divano comodo e una tazza di tè bollente mentre sullo schermo scorre un film avvincente. Hygge è circondarsi di amore, amici, risate e un buon libro.
La stagione ideale della hygge è l’inverno, forse perché quelli danesi sono lunghi e bui ed è necessario attrezzarsi con le armi più appropriate: hygge e milioni di candele accese (le candele sono molto hygge!).
Ma di certo la hygge non va in vacanza durante la bella stagione, anzi. Pic-nic nei parchi, barbeque con gli amici, concerti all’aperto, festival di strada e pedalate in bicicletta sono decisamente hygge.
Per riconoscere l’atmosfera hygge bisogna sperimentarla.
Ma la buona notizia è che la felicità sembra davvero alla portata di tutti: una felicità fatta di piccole cose, della somma di minuscoli assaggi di benessere. Niente guizzi eroici, ma una sana predisposizione a godersi il bello di ogni giorno.
Anche in Italia sono usciti molti libri che vogliono insegnare questo approccio umile ma estremamente soddisfacente alla vita: Louisa Thomsen Brits in Hygge. Il metodo danese dei piaceri quotidiani (Sperling&Kupfer) ripete che non serve molto per essere felici, bastano anche una cioccolata calda o la luce soffusa di una candela.
Il metodo danese per vivere felici di Marie Tourell Søderberg (Netwon Compton) e Hygge. La via danese alla felicità di Meik Wiking (Mondadori) conquistano con un suggerimento: vivere ogni giorno come se fosse Natale.
Perché se il manifesto hygge si traduce facilmente con atmosfera, gratitudine, armonia e comfort ci sono gesti quotidiani che possono aiutarci a raggiungere questo stato di benessere.
- Non dimenticare fiori freschi e candele, per dare un tocco di colore e armonia alla tua casa.
- Goditi il piacere di leggere un bel libro, magari seduto sulla tua poltrona preferita di fronte a un bel panorama: molto hygge e decisamente confortevole.
- Invita spesso gli amici a cena: la compagnia, il buon cibo e le chiacchere rendono felici e ottimisti. L’arte della hygge è l’arte di allargare la nostra zona di comfort includendo altre persone. Ma attenzione, il numero di persone più adatto alla hygge va da tre a quattro.
- Non rinunciare ai piaceri del palato: concedersi caffè, cioccolato, biscotti e torte fatte in casa è alla base del segreto della felicità danese!
- Prenditi tempo per te, fai le cose di ogni giorno senza frenesia. Su questo, forse, noi italiani abbiamo qualcosa da imparare. Per esempio, in Danimarca chi ha figli smette di lavorare alle quattro, gli altri invece continuano, ma solo fino alle cinque. Poi c’è tempo per tutto.
- Circondati, in casa, di decorazioni fatte a mano con materiali naturali e semplici, e spegni i dispositivi hi-tech limitando la tecnologia solo ad alcuni momenti della giornata. È saggiamente hygge e contribuisce a stare bene insieme.
- Sii sentimentale! Abbraccia chi ami, sfoglia un vecchio album di fotografie, piangi davanti a un film e non avere paura di amare.
Pronti a vivere una nuova stagione #hygge?
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