Tutti presi dallo shopping di Natale, a volte ci si dimentica che il periodo natalizio è il momento migliore per stare insieme, per trascorrere del tempo di qualità, rallentato e rilassato, con le persone che amiamo. E quale modo migliore per passare le feste in compagnia, se non bevendo con stile?
Bere un vino o un amaro di qualità, qualcosa di nuovo e accattivante, nel gusto e persino nel packaging.
Chi fa vini, spumanti e liquori in Italia lo fa da generazioni, da secoli, con bravura e passione. Per questo le bottiglie delle feste raccontano ognuna un pezzetto della nostra storia italiana.
Ecco a voi una selezione di cosa bere a Natale e Capodanno, facendo attenzione alla qualità, alla tradizione e alle idee. Insomma, cosa bere se volete davvero farvi del bene.
Follador Prosecco
Non è festa se non ci son le bollicine.
E allora cominciamo con il prosecco. Follador Prosecco vanta un lungo passato di cultura vitivinicola; la sua storia risale a quando nel 1769 il Doge di Venezia Alvise IV Mocenigo attestò l’eccellenza dei vini prodotti da Giovanni Follador, che in quell’epoca lontana destinò a vigneto tutte le proprie terre, nel cuore del Conegliano Valdobbiadene, oggi Patrimonio Unesco.
Oltre 250 anni di una tradizione che continua e che l’azienda ha voluto valorizzare anche con una nuova immagine, che riproduce un viaggio stilizzato tra contemporaneità e valori di famiglia.
Ritratti sulle confezioni regalo dei D.O.C.G., una donna elegante – è la figura coinvolgente di nonna Cleofe, tenace e volitiva – assieme a un giovane – il figlio Gianfranco Follador. Furono fra i primi spumantisti della regione.
Questo packaging, esclusivo delle confezioni regalo, è studiato per essere un piccolo capolavoro: con stile oleografico è rappresentato lo scenario paesaggistico nel quale sono riconoscibili alcune costruzioni tipiche del territorio. In alto a sinistra le Torri di Credazzo, un complesso fortificato risalente all’Alto Medioevo, che svetta sui vigneti di famiglia; poco sotto il rustico dedicato agli incontri e alle degustazioni; a destra, si scorge l’antica chiesetta di San Lorenzo, risalente al XIII secolo, anch’essa circondata dai vigneti.
Riferimenti storici e informativi sul territorio arricchiscono anche la nuova carta velina, che adorna i cilindri realizzati in quattro varianti di colore, ognuna corrispondente a un D.O.C.G.: il Cru TORRI DI CREDAZZO, l’Extra Dry RUIOL CASTEI, il Brut NANI DEI BERTI e l’Extra Brut XZERO.
E poi a regalarlo si fa anche del bene, perché l’azienda Follador Prosecco dal 1769 ha riconfermato la sua collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro, impegnata nel finanziamento della ricerca sul cancro e sulla SLA. Fino al 31 dicembre sarà attiva la raccolta fondi destinata a sostenere la ricerca devolvendo una parte del ricavato delle vendite di D.O.C.G alla Fondazione.
I vini dei Poderi di San Pietro
Tra i più grandi produttori della provincia di Milano, con una vigna di 60 ettari a soli 30 minuti dal centro città, i Poderi di San Pietro sono tra i maggiori produttori della D.O.C. di San Colombano e I.G.T. “Collina del Milanese”.
Nel 2009 in queste vigne sono stati trovati i resti di un mammut, che oggi è in studio e tornerà presto in cantina in esposizione, aperta al pubblico.
Tra i vini consigliati per Natale, il Monastero di Valbissera, riserva ottenuta dai vigneti maggiormente qualitativi dell’azienda, con delle rese per ettaro contenute al fine di ottenere un vino di assoluta eccellenza. Questo blend viene realizzato con vitigni totalmente autoctoni quali Croatina, Barbera e Uva Rara. Prende il nome dall’antico monastero benedettino sito nella località Valbissera che risulta essere quella maggiormente vocata per la realizzazione di vini rossi di grande livello.
Esprimendo appieno il potenziale del territorio, questo vino è estremamente complesso a livello aromatico, con note speziate accentuate e accattivanti (tabacco, liquirizia e vaniglia).
Della stessa cantina, Amphora Moris, un bianco che nasce dal sogno di creare un vino insolito e intrigante, combinando l’utilizzo tradizionale delle anfore con le più moderne tecniche di vinificazione e affinamento. Ottenuto da un’attenta selezione di uve Chardonnay e Verdea, questo vino potente alla degustazione si contraddistingue per la complessità aromatica e dopo il primo impatto fruttato lascia cogliere la sua essenza speziata, floreale e infine minerale.
Come idea regalo, i Poderi di San Pietro per Natale propongono cesti natalizi con una o due bottiglie e prodotti del territorio: riso, salumi, marmellate e sottoli che provengono dalla Cascina Luna, a Marudo nel lodigiano.
Gli spumanti Bosca: Ispiro ed Esploro (foto di apertura)
L’anno è il 1831, l’inizio di tutto, ovvero quando Pietro Bosca, le mani sporche di terra, si siede davanti al notaio di Canelli, nelle Langhe piemontesi, e firma l’atto di costituzione della sua società vinicola. Non molto tempo dopo, il figlio Luigi porterà a bordo di navi a vapore i suoi vini agli italiani emigrati oltreoceano. Ai primi del ‘900, Carlo Bosca fondò la sede statunitense, meritandosi così l’appellativo di Mr. Moscato.Dopo l’America, le bollicine Bosca saranno portate oltre frontiera, nei luoghi più inaccessibili del Vecchio e degli altri Continenti.
È proprio da questa storia di pionieri, storia di esplorazione, che nasce l’ispirazione per il nome della nuova linea di spumanti Bosca, Esploro, nelle varianti
- PIEMONTE D.O.C. ESPLORO, Spumante Extra-Dry Blanc de Blancs Metodo Charmat ottenuto da uve Chardonnay;
- PIEMONTE D.O.C. PINOT NERO ROSE’ ESPLORO, ottenuto da uve 100% Pinot Nero dal colore rosa tenue, stiloso ed elegante;
- ASTI D.O.C.G. ESPLORO, Spumante Metodo Charmat conseguito grazie a vendemmie quasi esclusivamente manuali e pressature delicate, vinificate attentamente, solo all’occorrenza, per mantenere intatto nel vino il sapore del frutto del vitigno: il risultato è un vino dal gusto fresco e fruttato, armoniosamente dolce, mosso dalle bollicine e stuzzicato da note di pesca e albicocca., con sentori di salvia, limone e fiori d’arancio e note agrumate di pompelmo rosa.
- Infine l’ASTI D.O.C.G. SECCO ESPLORO per il quale sono impiegate unicamente uve Moscato Bianco, ottenendo uno Spumante Metodo Charmat dal gusto equilibrato e piacevolmente acidulo.
La mission di Bosca è da sempre quella di ispirare e portare l’entusiasmo delle bollicine italiane – intense, persistenti, eleganti – ovunque, trasformando il rito del brindisi in un’esperienza quotidiana. Da questo approccio controcorrente è nata la linea Ispiro dal metodo classico Brut e Brut Rosé:
ALTA LANGA D.O.C.G. ISPIRO (MILLESIMO 2016 RISERVA), MILLE GIORNI ISPIRO, MILLE GIORNI ROSE’ ISPIRO.
Amaro Lucano
Si finisce con un amaro, meglio se è un Lucano.
In realtà Amaro Lucano, ideale come after dinner, è perfetto anche mixato come aperitivo.
La sua storia è antica e avvincente, perché nasce nel 1894 da una ricetta segreta che la famiglia Vena tramanda ancora oggi, segretamente, di generazione in generazione.
Contiene erbe provenienti da tutto il mondo, selezionate, essiccate in modo naturale e frammentate. La sapiente miscelazione delle oltre 30 erbe in diverse soluzioni idroalcoliche, prodotte a partire da alcol purissimo e acqua, dona un gusto equilibrato che si affina durante la lenta infusione a caldo, acquisendo un carattere armonioso, dalle gradevoli note agrumate e floreali.
Quale sarà l’ingrediente segreto (o forse più di uno)? Il Cav. Vena in persona lo aggiunge all’estratto ottenuto dagli infusi miscelati tra loro dopo la pressatura tramite torchiatura a caldo. A quel punto, l’estratto viene lasciato maturare per cinque mesi e infine miscelato con alcol puro, oli essenziali, acqua, zucchero e caramello.
A Natale, si può regalare nella prestigiosa confezione Amaro Lucano Anniversario, con l’etichetta dorata per celebrare i 120 anni di storia dell’azienda.
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