Volete preparare in casa la zucca di Halloween, la spaventosa zucca illuminata dallo sguardo beffardo, non di plastica ma proprio vera, raccolta nell’orto o più probabilmente comprata dal fruttivendolo?
La tradizione nei Paesi di lingua anglosassone è molto antica, ma da quando nel 1959 apparse la prima striscia dei Peanuts dedicata al Great Pumpkin, tradotto in italiano come “Grande Cocomero”, la zucca nella notte di Halloween ha perso sempre più la sua aura minacciosa ed è diventata un simbolo positivo, l’identificazione di “dolcetto o scherzetto”.
Se volete dunque rinunciare alle zucche di plastica che inondano i supermercati in questi giorni e provare a farla in casa, la preparazione coinvolgerà i vostri bambini con i quali potrete passare del tempo creativo insieme.
Come prima cosa recatevi dal fruttivendolo e scegliete una grossa zucca, rotonda come una faccia.
La zucca deve essere così grande e matura da non essere piena e compatta: la polpa si troverà quasi esclusivamente intorno alla buccia. Questo aiuterà il lavoro, perché all’interno la zucca deve essere ben scavata per posizionarvi la candela.
Appoggiate la zucca sul tavolo e con un coltello appuntito e robusto iniziate a tagliare un cerchio alla base.
La parte con i coltelli ovviamente è esclusivamente a carico del genitore: io ho mandato mio figlio fuori dalla cucina a guardarmi da lontano.
Una volta tagliata la base, si può infilare un cucchiaio e togliere i semi e i filamenti della zucca (i bambini si fionderanno in cucina con entusiasmo per occuparsi di questa parte). Rifinite con delle forbici.
A questo punto, si possono disegnare con una matita gli occhi a triangolo e una bocca molto larga; se volete, anche il naso.
Occhi e bocca vanno intagliati con un coltello appuntito che a questo punto si potranno estrarre semplicemente con le dita, per lasciare i buchi.
Alla sommità bisogna praticare una nuova apertura, altrimenti la zucca brucia all’interno.
Inserite la candela, ed ecco la vostra zucca fatta in casa!
Adesso potete spegnere le luci in salotto e inscenare urla di mostri e fantasmi.
O chiedere semplicemente… un dolcetto.