È arrivato l’autunno e purtroppo è già tempo di riaccendere i termosifoni.
Prima, però, meglio curare la manutenzione della caldaia.
Anche se la transizione climatica non è più quella di una volta, prima o poi le temperature si abbassano e diventa indispensabile avere un buon riscaldamento domestico. Per avere una buona resa termica e allo stesso ottimizzare anche i costi energetici, è buona regola seguire alcuni accorgimenti per la manutenzione della caldaia. Qui di seguito un breve vademecum per arrivare preparati alla stagione fredda:
Settare le impostazioni in base alla routine domestica. Al di là della manutenzione ordinaria o straordinaria della caldaia, per fare in modo che vi sia un funzionamento ottimale, si consiglia di programmare il cronotermostato sulle abitudini quotidiane di chi vive in casa. Un range di temperatura ideale è sui 20° di giorno e 16° di notte.
Avere infissi e serramenti adeguati. Una eccellente manutenzione della caldaia può essere vanificata dalla presenza di spifferi e ponti termici. Avere porte e finestre che garantiscono un buon isolamento contribuisce al risparmio sulla bolletta.
Non dimenticare i termosifoni. È necessario controllare che i caloriferi non presentino malfunzionamenti o non siano imprigionati da coperture che possono ostacolare la diffusione uniforme del calore.
Giocare d’anticipo. Per evitare di fare tutto di corsa conviene controllare la data dell’ultima manutenzione della caldaia, in modo da programmare l’eventuale appuntamento con il tecnico incaricato.
Non trascurare i campanelli d’allarme. Perdite d’acqua, rumori insoliti e annerimenti di una o più parti dell’impianto, spegnimenti e riaccensioni improvvisi sono segnali da non sottovalutare. Alla prima comparsa di questi “sintomi” meglio chiamare un professionista per effettuare tutti i controlli del caso.
Mai trascurare la pulizia dei tubi, delle pompe e della canna fumaria. Un checkup approfondito di norma bisognerebbe farlo ad anni alterni, verificando anche le emissioni dei fumi e prevenendo un potenziale deterioramento dell’impianto.
Occhio al manometro. La pressione perfetta non deve mai essere inferiore a 1 bar o superiore a 1,5 bar.
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