JoJo Rabbit

27 Gennaio, Giorno della Memoria: cronologia dei film dedicati all’Olocausto

Fu il 27 gennaio del 1945 il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa, avanzando dalla Vistola in direzione Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Molti sono i film della memoria, dedicati al dramma dell’Olocausto, fin dalla fine degli anni Trenta, prima ancora della disfatta della Germania nazista.

Oggi è il Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Fu il 27 gennaio del 1945 il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa, avanzando dalla Vistola in direzione Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Molti sono i film della memoria, dedicati al dramma dell’Olocausto,  il genocidio di cui furono responsabili le autorità naziste e i loro alleati nei confronti degli ebrei d’Europa e lo sterminio delle altre categorie di persone ritenute “indesiderabili” o “inferiori”.

Fin dalla fine degli anni Trenta la cinematografia è stata impegnata a denunciare le persecuzioni razziali antisemite del regime nazista.

Il primo ad affrontare esplicitamente il tema delle propaganda antiebraica fu Charlie Chaplin, con la sua precoce satira del 1940, Il grande dittatore.

Molti, dopo il 1945, i film documentario che denunciano più o meno esplicitamente l’Olocausto. Del 1946 Lo straniero, diretto, interpretato e co-sceneggiato da Orson Welles. In questo film, la figura del criminale nazista fuggitivo è modellata su quella di Joseph Mengele.

Altri film rilevanti sul tema dell’Olocausto:

Il Generale Della Rovere – 1959

Diretto da Roberto Rossellini e realizzato su un soggetto di Indro Montanelli, il film fu interpretato da Vittorio De Sica. Protagonista è un truffatore che, entrato in contatto con i partigiani, passa dalla parte del bene e preferisce morire piuttosto che denunciare quelli che ormai sente come suoi compagni.
Molti i riconoscimenti all’opera: Leone D’Oro, David di Donatello e Nastri d’Argento come miglior film nel 1960.

Il diario di Anna Frank – 1959

Il primo film tratto dal diario della giovane ragazza ebrea prima rinchiusa in uno scantinato per sfuggire ai nazisti, poi deportata ad Auschwitz con tutta la sua famiglia, uscì con lo stesso titolo dell’opera pubblicata: Il diario di Anna Frank. Il film del 1959, una produzione statunitense con la regia di George Stevens, fu interpretato da Millie Perkins, Joseph Schildkraut, Richard Beymer, Lou Jacobi, Diane Baker e vinse 3 Oscar: migliore attrice non protagonista (Shelley Winters), migliore fotografia (bianco e nero) e migliore scenografia.

I sicari di Hitler – 1959

Titolo originale Geheimaktion schwarze Kapelle, il film fu diretto da Ralph Habib, con Dawn Addams e Gino Cervi.
“Schwarze Kapelle” era infatti un termine usato dalla Gestapo per riferirsi a un gruppo di cospiratori all’interno dell’esercito tedesco che complottava per rovesciare Hitler. Il film racconta il tentativo da parte di alcuni alti ufficiali di mettersi in contatto con gli Alleati per svelare i piani segreti tedeschi per l’invasione della Francia e dell’Inghilterra, da consegnare a un illustre membro del Vaticano. Giunto a Roma, l’incaricato viene però agganciato da un’avvenente agente al servizio della Gestapo.

Il giardino dei Finzi-Contini – 1962

Film di Vittorio De Sica tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. Inizialmente l’autore cooperò alla stesura dei dialoghi e della sceneggiatura del film, ma durante i lavori Bassani e De Sica entrarono in conflitto, tanto che lo scrittore decise di far togliere il suo nome dai titoli di coda.

Noi due senza domani – 1973

Tratto dal romanzo Il treno di George Simenon, il film francese di Pierre Granier-Deferre vede come interpreti Jean-Louis Trintignant, Romy Schneider e Franco Mazzieri.

Ambientato nel 1940 in Francia, ai confini con il Belgio, narra la fuga di Julien, un tecnico radio riformato per miopia, con la moglie e una bambina. Saliti su un treno, vengono divisi in vagoni diversi. La separazione forzata dà occasione a Julien di conoscere Anna, una giovane ebrea tedesca perseguitata, che non ha più notizie del marito deportato da anni in un campo di concentramento. Tra i due nasce una breve passione, che sarà interrotta dal ricongiungimento di Julien con la moglie e dalla nascita di un secondo figlio. Tre anni più tardi Julien ritroverà Anna, catturata dalla polizia tedesca di occupazione, e dovrà negare di averla mai conosciuta.

Arrivederci ragazzi -1987

Con la regia di Louis Malle, il film, premiato con il Leone d’Oro alla 44ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è ispirato a un ricordo di scuola dello stesso regista. In Francia, nel gennaio del 1944, un ragazzo di nome Julien Quentin viene mandato, con il fratello maggiore François, in un collegio di religiosi a Fontainebleau . Arrivato in quel collegio fa amicizia con Jean, un ragazzo misterioso e riservato, di cui scopre, frugando nel suo armadietto, che si tratta di un ebreo sotto falso nome.
Jean sarà denunciato insieme ad altri ebrei da un coetaneo e verrà portato via per intraprendere un viaggio che si concluderà solo con la morte. Julien lo guarda allontanarsi e nonostante il sacerdote li saluti dicendo «Arrivederci ragazzi, a presto!», capisce che non lo rivedrà mai più.

L’amico ritrovato – 1989

Diretto da Jerry Schatzberg, con Christien Anholt e Samuel West nei ruoli rispettivamente di Hans e Konradin, questo bellissimo film è basato sull’omonimo libro di Fred Uhlman.

Hans e Konradin frequentano la stessa scuola, a Stoccarda durante gli anni dell’avanzata del nazismo in Germania.
Konradin von Hohenfels è di famiglia nobile, ammirato da tutti i compagni di classe, mentre Hans è ebreo.
Nasce una bella amicizia tra i due ragazzi, entrambi figli unici e profondamente soli. Tuttavia, influenzato dai sentimenti antisemiti della madre, Konradin finisce per allontanarsi. Poco dopo Hans, come tanti altri ebrei tedeschi, partirà per l’America per sfuggire alle persecuzioni naziste. Molti anni dopo, invitato a tornare in Germania per contribuire alla costruzione di un monumento agli ex-alunni del suo liceo di Stoccarda caduti nella Seconda Guerra Mondiale, Hans ritroverà tra i nomi dei compagni quello di Konradin, che era stato giustiziato perché coinvolto nell’attentato contro Hitler.

Schindler’s List – 1993

Interpretato da Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes, il film capolavoro di Steven Spielberg è ispirato al romanzo “La lista di Schindler” di Thomas Keneally e basato sulla vera storia di Oskar Schindler. Il film ha ricevuto 7 Premi Oscar su 12 nomination: miglior film, migliore regia, sceneggiatura non originale, fotografia, scenografia, montaggio e colonna sonora.

Jona che visse nella balena – 1993

Con la regia di Roberto Faenza, il film è tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski intitolato Anni d’infanzia. Un bambino nei lager. Jona è un bambino ebreo che vive ad Amsterdam prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1940, dopo l’occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato insieme ai suoi genitori e resterà in un lager per l’intero periodo della guerra.
Subisce freddo, fame, paura, sofferenze e la morte del padre; ma negli ultimi giorni di guerra, Jona e la madre vengono evacuati dal campo di concentramento e messi su un treno che vagherà per giorni nel territorio tedesco, prima di essere liberato dalla truppe sovietiche.

La tregua -1996

Film del 1996 diretto da Francesco Rosi e tratto dal romanzo omonimo del 1963 di Primo Levi. Tra gli interpreti, John Turturro, Stefano Dionisi, Rade Serbedzija, Massimo Ghini, Claudio Bisio, Roberto Citran e Andy Luotto.

La vita è bella – 1997

ll film diretto e interpretato da Roberto Benigni ha ricevuto 3 Premi Oscar: migliore colonna sonora, miglior film straniero e miglior attore protagonista. Il titolo è tratto da una frase del testamento di Lev Trotsky: “La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore”.

Train de vie – Un treno per vivere -1998

Nonostante per tutta la durata del film prevalga un registro cinematografico più vicino alla commedia che al dramma, in molti archivi e recensioni l’opera è stata collocata all’interno del genere drammatico, a causa del suo finale crudo in cui si scopre che tutta la vicenda si rivela essere solo il frutto dell’immaginazione del giovane Shlomo, che in realtà si trova in un lager.

Jakob il bugiardo – 1999

Il film diretto Peter Kassovitz, con protagonista l’attore Robin Williams, tratto dall’omonimo romanzo di Jurek Becker, racconta la storia di Jakob, che in un ghetto ebreo della seconda guerra mondiale finge di possedere una radio e diffonde così notizie false su una presunta imminente liberazione. Il tutto non è tuttavia un gioco inutile, perché con le sue bugie Jakob risveglia la speranza dei suoi compagni.

Il pianista –  2002

Tratto dal romanzo omonimo di Władysław Szpilman e portato sulle scene da Roman Polanski, il film ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002. Si tratta del racconto autobiografico di un pianista ebreo dallo scoppio della seconda guerra mondiale fino alla liberazione da parte dell’Armata Rossa.
Protagonista assoluto Adrien Brody, che ricevette l’Oscar come Miglior attore protagonista per il ruolo di Wladyslaw Szpilman.

Monsieur Batignole – 2002

Diretto e interpretato da Gerard Jugniot e definito la versione francese de “La vita è bella”, il film racconta la storia di Edmond Batignole, piccolo bottegaio nella tragica Parigi del 1942 occupata dai nazisti. All’inizio Monsieur Batignole è un uomo mediocre, che approfitta della deportazione di una famiglia ebrea per occuparne l’appartamento. Quando però Simon, il figlio dei vicini scampato alla deportazione, bussa alla sua porta, Edmond si impietosisce e lo aiuta a rifugiarsi in Svizzera.
Un film in equilibrio tra serietà e leggerezza, che rende un’amara caratterizzazione del francese medio negli anni dell’Occupazione.

Il falsario – Operazione Bernhard – 2007

Film diretto da Stefan Ruzowitzky, ha vinto il Premio Oscar come miglior film straniero. La trama si basa sull'”Operazione Bernhard”, un piano segreto nazista nato nella seconda guerra mondiale il cui obiettivo era di mettere in crisi l’economia britannica attraverso l’immissione massiccia di banconote false, che avrebbero dovuto far aumentare l’inflazione e quindi distruggere il sistema economico e finanziario del nemico.

Defiance – I giorni del coraggio – 2008

La vera storia dei fratelli Bielski che durante la seconda guerra mondiale salvarono dai campi di concentramento migliaia di ebrei, costituendo una comunità nelle foreste della Bielorussia.
Il film diretto da Edward Zwick è basato sul romanzo Gli ebrei che sfidarono Hitler di Nechama Tec.

Il bambino con il pigiama a righe – 2008

Adattamento per il grande schermo dell’omonimo romanzo di John Boyne, scritto nel 2006 e tradotto in 32 paesi, Il bambino con il pigiama a righe è la commovente storia dell’amicizia nata tra un bambino tedesco e un bambino ebreo, che un giorno decidono di andare oltre quel filo spinato che c’è tra loro. Poiché sarebbe stato impossibile per un bambino far uscire il suo amico dal lager, i due sceglieranno la via più semplice: sarà il piccolo Bruno, il bambino tedesco, a raggiungerlo nella prigionia.
Il film è diretto e sceneggiato da Mark Herman.

The Reader – 2008

Altro adattamento cinematografico, del romanzo di Bernhard Schlink “A voce alta – The Reader (Der Vorleser), il film è interpretato da Ralph Fiennes, David Kross e Kate Winslet, che per questa interpretazione ha vinto il Premio Oscar come miglior attrice protagonista. Una storia d’amore tra un adolescente e una donna più grande ai tempi del nazismo, con un sorprendente, amaro finale.

Bastardi senza gloria – 2009

Tarantino non racconta la storia, la ribalta, ne dà un finale catartico che ci consola un po’ di tanto dolore, anche se sappiamo bene che non è andata davvero così. Ma vale la pena di rivederlo, il miglior film di Tarantino di sempre, con l’ottimo Brad Pitt, Christoph Waltz, Michael Fassbender e Melanie Laurant: l’indimenticabile, implacabile Shosanna.

Vento di primavera – 2010

Di Roselyne Bosch, con Jean Reno e Mélanie Laurent, Vento di primavera ricostruisce la retata del Vélodrome d’Hiver (Parigi,16 luglio 1942), in cui la polizia francese complice dei nazisti arrestò quindicimila ebrei, rinchiudendoli nell’impianto sportivo in attesa della deportazione. Dopo due giorni, gli ebrei vengono portati in un campo di transito a Beaune-la-Rolande nel dipartimento della Loira, affamati e deboli, dove  l’infermiera Annette dimostra grande coraggio ed empatia e cerca di prendersi cura di loro.

Appartamento ad Atene – 2011

Opera prima di Ruggero Dipaola, tratto dal romanzo omonimo dello scrittore americano Glenway Wescott, ambientato nella Grecia occupata dai nazisti, con Laura Morante, Richard Sammel, Vincenzo Crea.

Storia di una ladra di libri – 2013

Film diretto da Brian Percival, con Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson. Protagonista una bambina di nove anni di nome Liesel, che di nascosto salva dalle fiamme un libro che i nazisti volevano bruciare. La pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo Storia di una ladra di libri scritto da Markus Zusak nel 2005.

Corri ragazzo corri – 2013

Corri ragazzo corri è l’adattamento del romanzo Run, Boy, Run di Uri Orlev, che racconta le peripezie, basate su fatti reali, del giovane Srulik in fuga dal ghetto di Varsavia.

Jurek vivrà gli anni che lo separano dalla fine della guerra nei boschi e nei villaggi vicino a Varsavia, imparando a dormire sugli alberi e a cacciare per nutrirsi. Sopravvivrà ai gelidi inverni chiedendo ospitalità in cambio del suo lavoro.

Anita B. – 2014

Una sedicenne ungherese sopravvissuta ad Auschwitz, rimasta orfana, cerca di riprendere in mano la propria vita e intanto decide che la sua destinazione finale deve essere la Palestina.
Il film, diretto da Roberto Faenza, è l’adattamento cinematografico del romanzo Quanta stella c’è nel cielo di Edith Bruck.

Il bambino nella valigia – 2015

Ancora una volta tratto da un romanzo (di Bruno Apitz), Il bambino nella valigia narra di un bambino ebreo di tre anni, trovato dentro una valigia da un prigioniero del campo di concentramento di Buchenwald.
Alcuni internati si assumono il rischio di tenerlo nascosto, per salvarlo da morte certa se venisse individuato dalle SS.

Jojo Rabbit – 2019

Jojo Rabbit è un film del 2019 sceneggiato e diretto da Taika Waititi, che nel film interpreta anche la figura di “Hiltler immaginario” (è un Hitler paterno, come visualizzato nella giovane mente dell’ingenuo Jojo).

Il film é liberamente tratto dal romanzo del 2004 Il cielo in gabbia (Caging Skies) di Christine Leunens.

Una commedia dolceamara sul nazismo, con protagonisti il piccolo Roman Griffin Davis nel ruolo di Jojo Beztler, Thomasin McKenzie (la giovane Elsa), Taika Waititi, Sam Rockwell (capitano Klenzendorf) e una notevole Scarlett Johansson (Rosie, la mamma di Jojo).

Ambientato in Germania negli ultimi sei mesi della Seconda Guerra mondiale, Johannes Betzler detto Jojo è un bambino di dieci anni che vive solo con la madre Rosie, dopo la morte del padre in guerra e della sorella maggiore per malattia. Ha un amico immaginario, una versione comica e paterna di Adolf Hitler, frutto della sua cieca ammirazione per il regime in cui è nato e cresciuto, e partecipa alla Gioventù Hitleriana, fino a quando una bomba a mano non gli deturpa il viso e lo rende zoppo. Escluso dal campo di allenamento della Gioventù Hitleriana, a Jojo rimangono piccoli lavori, come fare propaganda e raccogliere cascame per la guerra. Un giorno scopre un’adolescente ebrea nascosta in casa sua, protetta dalla madre all’insaputa di Jojo. Nonostante le divergenze di pensiero, tra i due nascerà una delicata amicizia, che aiuterà Jojo un passo alla volta a smascherare la falsa ideologia nazista.

Il film ha vinto un Premio Oscar e un Premio BAFTA, entrambi per la miglior sceneggiatura non originale.

Foto di apertura da IMDB.

Se volete leggere i libri da cui sono stati tratti molti di questi film, li trovate qui: