Una delle città più belle d’Italia, Napoli, è un unicum di storia e tradizioni, vita e teatro, bellezza e decadenza che non conosce eguali.
Non si torna mai gli stessi, dopo un viaggio a Napoli, e questa è una verità che può raccontare chiunque l’abbia vista.
Antichissima, una delle città più antiche d’Occidente, la leggenda della sua fondazione si perde nel mito della sirena Partenope. Sarà per questo, per questa sua natura bizzarra forse, che Napoli è la città delle contraddizioni: delle splendide memorie storiche del Museo di Capodimonte e del Palazzo Reale, ma anche del traffico e del caos, città di devozione religiosa ma di spirito pagano e goliardico, di panorami mozzafiato e di sotterranei da brividi.
Per conoscerla meglio, leggete le nostre Dieci cose da fare a Napoli.
1 – Spaccanapoli
Diritta come fosse stata tracciata con il righello, dopo secoli e secoli, Spaccanapoli è ancora oggi la strada più famosa della città partenopea, che divide il nord e il sud del centro storico, cuore trafficato e via delle mercanzie, in cui si fondono anima antica ed estro moderno. Assolutamente da vedere a Napoli.
Città fondata dai greci, Napoli conserva l’antica struttura ellenica e il nome, Neapolis: ecco perché il suo centro storico è stato inserito nel 1995 nel Patrimonio mondiale Unesco. Certo, dal VIII secolo a.C. di acqua ne è passata sotto i ponti, così come di dominazioni e, ognuna, ha lasciato una sua impronta indelebile in città: ai greci seguirono i romani, poi fu la volta dei bizantini, dei Normanni, del Rinascimento e dei Borboni. Tante anime, che si sovrappongono, si intrecciano su un palcoscenico che custodisce oltre venti secoli di forme d’arte dal valore universale.
Ci sarà un motivo se il proverbio dice “Vedi Napoli e poi muori”: con un pizzico di ironia (che qui non manca mai) dopo aver visto la città del Vesuvio, con il suo golfo che abbraccia il mare, nessun altro posto al mondo vi sembrerà così bello.
2 – Il centro storico di Napoli
L’eleganza di Napoli, la si assapora con una passeggiata lungo l’elegante via Toledo sulla quale si apre la Galleria Umberto I, crocevia di artisti, scrittori, poeti e musicisti, pochi metri quadrati dove si sono dati appuntamento secoli di storia.
Il consiglio è di visitare Castel Nuovo, più conosciuto come Maschio Angioino, simbolo della città e dimora di re e baroni che governarono su Napoli: dagli Angiò ai Borbone, per intenderci.
A poca distanza si trovano il Teatro San Carlo, che ha un onorevole primato, quello di più antico teatro d’opera d’Europa e la piazza del Plebiscito, con la Basilica di San Francesco di Paola che, con il suo colonnato, dona alla piazza la caratteristica forma a ellisse che merita di essere annoverata tra le dieci cose da fare a Napoli.
Che Napoli sia una città speciale ce lo dicono anche i numeri: basti pensare che nel centro storico esistono più di 200 chiese storiche di grande prestigio, che conservano opere di Caravaggio, Donatello e Jusepe de Ribera. Un luogo legato alla cristianità molto amato dai cittadini è senza dubbio il Monastero di Santa Chiara famoso anche per i suoi chiostri decorati con maioliche di splendida fattura.
3 – Palazzo Reale di Napoli
Il Palazzo Reale di Napoli è solo una delle quattro residenze utilizzate dalla casa reale dei Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie: le altre tre sono la reggia di Capodimonte sita a nord del centro storico, la reggia di Caserta e la reggia di Portici alle pendici del Vesuvio.
Dimora di notevoli dimensioni e di squisita fattura, che si affaccia sull’area monumentale di piazza del Plebiscito, ha una storia curiosa alle spalle.
Alla fine del 1500 la notizia della possibile visita del Re Filippo III a Napoli creò non poca agitazione a corte, visto che la capitale del Viceregno sembrava non possedere un palazzo sufficientemente lussuoso per ospitare il monarca più potente del mondo.
Prontamente il viceré don Fernando ordinò immantinente la costruzione di una residenza adatta al nobile ospite, chiamando a raccolta il genio di uno degli architetti più famosi del tempo, Domenico Fontana che, dopo soli due anni, consegnò il miracolo bello e confezionato. Peccato che, nel frattempo, il capriccioso Re Filippo III cambiò idea senza neppure avvisare e a Napoli non venne più. Poco importa, perché oggi si può visitare un vero e proprio capolavoro architettonico, con l’Appartamento Reale, la Cappella Reale, i giardini e il Teatrino di corte: assolutamente da annoverare tra le cose da vedere a Napoli.
4 – La via dei presepi di Napoli: San Gregorio Armeno
Nei giorni di Natale, San Gregorio Armeno diventa una strada pedonale a senso unico: l’entusiasmo dei turisti per le meraviglie esposte nella via dei presepi di Napoli e la proverbiale indisciplina partenopea rendono non proprio facile muoversi agevolmente. Ma, nonostante la ressa (e forse anche un po’ per questo!) l’atmosfera che vi si respira è unica.
A dire il vero a San Gregorio Armeno è Natale tutto l’anno. In tutti i mesi, anche quando fa caldo e il Natale è lontano, i maestri sono all’opera per costruire i tipici presepi in sughero e i pastori in terraccotta.
L’atmosfera di San Gregorio Armeno comincia a riscaldarsi a novembre ma è dicembre il mese in cui la strada si riempie di persone a ogni ora del giorno.
Gli artigiani sono molto affezionati all’antica arte napoletana dei presepi, ma per essere al passo con i tempi hanno dovuto accettare che in un presepe oltre a Pulcinella con la moglie Colombina, ci siano osti, macellai e pescivendoli che esibiscono in secchi e ceste tutto il mondo ittico-gastronomico della città. Oltre che il personaggio politico dell’anno.
Un presepe napoletano all’antica dovrebbe in realtà essere costituito da pochi personaggi: il Bambino Gesù, la Madonna, San Giuseppe, l’asino e il bue, il ciaramellaro e i re Magi. Ma si sa, anche il business vuole la sua parte.
5 – Il Museo e il Parco di Capodimonte
L’antica Reggia Borbonica che ospita il Museo di Capodimonte ospita anche uno dei giardini più belli di tutta Napoli. Il Museo invece conserva alcune opere di grandissimi maestri della pittura, come Botticelli, Goya, Tiziano e Caravaggio. Attraversando le ampie e lussuose sale del palazzo, arredate come se la famiglia borbonica fosse uscita di casa un attimo prima del vostro ingresso, è un salto nel tempo. La dimora è davvero principesca: le 110 sale distribuite su tre piani, in un percorso museale che parte dal piano nobile con la Galleria Farnese e l’Appartamento Reale, prosegue al secondo piano con la Galleria Napoletana e si conclude con la collezione ottocentesca e quella di Arte Contemporanea. Capodimonte è l’unico museo al mondo dove arte antica e contemporanea convivono sotto lo stesso tetto.
6 – Il tesoro di San Gennaro
Per i napoletani, con San Gennaro non si scherza. La devozione del popolo partenopeo nei confronti del Santo Patrono è così salda e viscerale che niente potrà scalfirla. La dimostrazione di questo amore verso il santo dei miracoli è custodita al Museo dedicato al santo, all’interno del Duomo di Napoli: è il tesoro di San Gennaro, reliquie e oggetti preziosi, statue, candelabri e argenti vari, che i devoti hanno gelosamente protetto con la vita durante i numerosi saccheggi della città.
7 – Napoli sotterranea
C’è una città sotto la città, a Napoli. È la Napoli sotterranea. Ogni epoca, dalla fondazione della Neapolis alle bombe della seconda guerra mondiale, ha lasciato traccia sulle mura di tufo giallo, pietra con cui la città è costruita.
A quaranta metri di profondità sotto le vocianti e caratteristiche vie del centro storico di Napoli, si trova un mondo a parte, per molto ancora inesplorato, isolato nella sua quiete millenaria eppure strettamente collegato con la città.
È il grembo di Napoli, da cui essa stessa è nata: visitarlo significa compiere un viaggio nel tempo lungo duemila e quattrocento anni. Di Napoli tutti apprezzano le eccezionali bellezze, la cultura e l’arte, ma pochi conoscono la storia del sottosuolo.
La visita guidata alla Napoli sotterranea permette di scoprire cave di tufo greche, acquedotto e gallerie viarie di epoca romana, il tunnel borbonico, ricoveri antiaerei, il museo della guerra, quello dell’acqua e il museo del presepe napoletano.
8 – Museo MADRE
Nel cuore storico di Napoli, i tre piani dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina ospitano il Madre, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina: 7200 mq di spazi espositivi, con installazioni site-specific, opere della collezione ed esposizioni temporanee
Il Museo trae il proprio nome dall’edificio che lo ospita, il Palazzo Donnaregina, che come tutta l’area in cui sorge deve la denominazione al Monastero di S. Maria Donnaregina, fondato dagli Svevi (XIII secolo) e poi ampliato e ricostruito nel 1325 dalla Regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò.
Dell’antico complesso conventuale rimangono oggi solo la chiesa omonima, che si affaccia su piazza Donnaregina, costruita in epoca barocca, e la chiesa trecentesca di Donnaregina “vecchia”, in stile gotico, che ha ospitato mostre ed eventi speciali organizzati dal Museo.
Risalente al XIX secolo, l’edificio è uno splendido esempio di stratificazione storica, tipica di tutto il centro antico di Napoli. Originariamente il corpo di fabbrica del palazzo occupava quasi interamente una delle insulae prodotte dall’intersezione di cardi e decumani dell’impianto viario greco-romano. A metà dell’Ottocento l’edificio è stato acquistato dal Banco di Napoli che lo trasformò per adibirlo a sede del Banco dei Pegni. Tra il 1845 e il 1872 l’edificio venne ampliato con l’aggiunta di due ali, e la sistemazione della parte frontale su via Settembrini, dove venne posto l’accesso principale con la creazione dell’androne e dei due blocchi scala.
Dopo varie vicissitudini e abbandoni, lo spazio venne acquistato dalla regione Campania che, nel giugno 2005, ha inaugurato il MADRE, Museo per l’Arte Contemporanea di Napoli, ospitando esposizioni temporanee e una interessante collezione permanente.
9 – Napoli by night: cosa mangiare e dove divertirsi a Napoli
La nightlife giovane e cool di Napoli si dà appuntamento a Chiaia, quartiere napoletano adiacente a Posillipo, dove dopo le 19 è tutto un fiorire di appuntamenti, vernissage e localini in cui assaggiare un calice di buon vino accompagnato da una porzione di sushi alla partenopea. Da Fish Boutique, per esempio, dove le cruditè di pesce sono made in Mediterraneo e i piatti più complessi coniugano tradizione e innovazione: seppioline ripiene con i friarielli, parmigiana di melanzane con gamberi… come resistere?
Per gli amanti del vino c’è Enoteca Belledonne, intima e cosmopolita e, poco lontano, La Tasca, con tanto di finestra per ordinare il calice e restare a sorseggiarlo all’aperto nel viavai dei vicoletti affollati, complice un clima sempre mite in ogni periodo dell’anno.
Per non parlare dei locali e delle tradizionali pizzerie sulla Riviera di Chiaia, come la PizzeriaRegina Margherita, dove le pizze si ordinano rigorosamente con mozzarella di bufala e i fritti, verdurine in pastella, mozzarelline e pizzette fritte sono praticamente irresistibili.
E vogliamo rinunciare al dolce? A Napoli, mai! Ecco così che tra le cose da fare almeno una volta a Napoli non può mancare il rito della sfogliatella appena sfornata, in versione frolla o sfoglia. Proprio di fronte alla Stazione Centrale, c’è il laboratorio di pasticceria Le due Sicilie, che sforna all day long pastarelle col classico ripieno di crema e ricotta, ma anche in versione cioccolato, pistacchio e cocco.
10 – Dove dormire a Napoli
Primo cinque stelle lusso e primo albergo di design nel cuore della città, il Romeo Hotel è un gioiello affacciato sul porto di Napoli: le sue linee avveniristiche sono opera dello Studio Kenzo Tange & Associates ma l’anima di questo lussuoso hotel è assolutamente napoletana.
L’architettura del Romeo racchiude una collezione d’arte che comprende opere realizzate da Francesco Clemente, Lello Esposito e Sergio Fermariello, affiancati a scatti commissionati a fotografi di fama mondiale che raccontano i tanti volti e i tanti linguaggi di Napoli. Il tutto in un ambiente ultra chic, con sedute in coccodrillo by Hermès e e altre di Philippe Starck, mobili B&B di Antonio Citterio e pezzi di antiquariato dal XIV al XVIII secolo.
Le 83 camere del Romeo Hotel sono ampie e luminose, affacciate sul mare di fronte al Vesuvio: atmosfera elegante e innata ospitalità partenopea. Il fiore all’occhiello dell’hotel? Sicuramente la Japanese Garden Suite, capolavoro di eleganza contemporanea con giardino pensile che riprende la cultura del Feng-shui.
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