A nordest dell’Italia, la Slovenia è una terra di confine stretta tra la cultura mediterranea e quelle austroungarica e slava.
Socievoli come gli italiani, cortesi come si usava nell’aristocrazia viennese oppure schietti e di poche parole come i popoli dell’Est, gli sloveni, con il loro profondo amore per il nostro Paese, hanno finito per incuriosirci, tanto che ogni anno più italiani si recano oltre frontiera per andare a scoprire questa misteriosa nazione. Una volta giunti a destinazione, la Slovenia sorprenderà con i suoi paesaggi incantati, i territori incontaminati, i borghi medievali e le città vitali e all’avanguardia.
In questo articolo abbiamo voluto riassumere le incredibili bellezze slovene in dieci punti, o, come siamo soliti scrivere in questa rubrica di Viviconstile.it, Dieci cose da fare in Slovenia.
1 – Lubiana
Un viaggio in Slovenia non può che partire dalla sua capitale, Lubiana (o Ljubljana, in sloveno), città bellissima, permeata di un’architettura estremamente originale e caratteristica, opera in gran parte del principale architetto sloveno Jože Plečnik.
Come in ogni città romantica che si rispetti, il fiume e i ponti sono tra le maggiori attrazioni: la Ljubljanica attraversa la città e dà la possibilità di visitarla a bordo di battelli e imbarcazioni per una gita poetica sulle acque; lungo le sue insenature d’estate aprono i bar, che offrono birra o bibite da sorseggiare sotto i grandi ombrelloni; sui ponti, tra i quali primeggiano il Triplo Ponte e il Ponte dei Draghi, vero fulcro vitale della città, la gente passeggia per godersi una vista panoramica impagabile.
Tuttavia non sono solo i ponti a fungere da luogo d’incontro per cittadini e visitatori. La città si gode appieno anche nei numerosi parchi e orti botanici che hanno fatto di lei la Capitale Verde d’Europa (il più grande e famoso è Parco Tivoli), a caccia di storie nei musei e negli ottimi ristoranti di cucina slovena.
Chi va in Slovenia, non può dimenticare di mettere in agenda una visita a un castello.
Per secoli uno dei crocevia d’Europa, la Slovenia ne è particolarmente ricca perché queste antiche strutture difensive erano state costruite per difendersi dagli attacchi esterni.
Ai castelli, custodi di segreti e di antiche gallerie sotterranee, di sale delle torture e ponti levatoi che separavano dalla valle, sono legate storie e leggende che svelano molto del passato sloveno, e ritraggono le vite degli antichi padroni castellani, alcuni dei quali si fecero conoscere e troppo spesso odiare per la tracotanza e la crudeltà che il potere conferiva loro.
Uno dei castelli mitteleuropei più noti è quello di Lubiana, risalente all’Alto Medioevo. Le sue origini sono una cosa sola con le origini della città, dato che la zona dove sorge era abitata già nella preistoria e in epoca romana, quando la cima della collina fu usata come accampamento militare.
Il castello fu distrutto da un terremoto nel XVI secolo e ricostruito dai duchi di Carniola, che lo ampliarono e ingentilirono: degni di nota, per esempio, gli affreschi settecenteschi nella Cappella di San Giorgio, con gli stemmi dei duchi di Carniola e degli Asburgo.
Divenuto successivamente caserma e poi asilo per i poveri, nell’Ottocento il castello fu trasformato in un carcere; solo nel dopoguerra fu restaurato e riportato al suo antico splendore medievale. All’interno, la mostra permanente “La storia slovena” rende una sosta al castello una tappa ancora più immancabile e culturale.
Altri castelli degni di una visita sono quello di Bled, suggestivo per la sua posizione – è arroccato su uno sperone di roccia di oltre 120 m a picco sul lago – e per la vista dell’isolotto di Bled, che oggi ospita una chiesetta dedicata alla Madonna, dopo essere stato anticamente luogo di culto della divinità Živa, portatrice di fertilità a cui gli slavi erano devoti.
3 – Lago di Bled
A proposito di Bled, l’isolotto che sorge nel bel mezzo del lago è un’immagine talmente famosa da diventare un vero e proprio emblema della Slovenia.
Chi non ha mai visto, infatti, il lago alpino di Bled, a nord-ovest del Paese, nella zona delle Alpi Giulie, un paradiso naturale dove cigni e imbarcazioni scivolano in coppia sulle calme acque lacustri e vi si specchiano insieme alle meravigliose colline tutt’intorno? Almeno in cartolina, su internet o in formato .jpg, chiunque si è imbattuto nel Lago di Bled almeno una volta.
E’ un po’ come il Colosseo a Roma. Sul lago si può pescare, praticare canottaggio o noleggiare una barca a remi per farsi portare fino all’isola; lungo le sponde si snoda un sentiero di 6 km dove passeggiare o andare in bici; a Bled ci sono antiche sorgenti termali utilizzate nelle grandi piscine degli hotel più lussuosi della località.
Vale la pena insomma, di non accontentarsi di un’immagine da cartolina.
4 – Le famose terme slovene
Il legame della Slovenia con l’acqua è puro e indissolubile. In Slovenia, che con una superficie di 20mila chilometri quadrati viene considerata una nazione relativamente piccola, ci sono ben 28.000 km di corsi d’acqua e 1300 laghi, anche sotterranei.
Per quanto riguarda le acque dalle proprietà benefiche e termali, di cui la Slovenia è particolarmente ricca, esse sono distribuite su tutto il territorio in 14 centri termali e di cura naturale. Sicuramente avrete sentito già parlare delle Terme 3000 a Moravske Toplice, dalla particolarissima acqua termominerale nera, delle Terme Rogaška con l’acqua ad alta concentrazione di magnesio, o delle Terme Čatež, il più grande e rinomato complesso termale d’Europa, chiamate nel 1925 col nome di una creatura fantastica, metà uomo e metà capra, che secondo la leggenda popolare era in grado di scoprire le fonti di acqua buona. Le terme sono una tradizione in Slovenia che risale alla prima metà dell’Ottocento, quando un giovane medico scoprì l’acqua minerale delle Terme Radenci nel 1833 e la imbottigliò nel 1869.
Negli anni che seguirono si sviluppò il turismo termale con ospiti d’élite che arrivavano da tutta Europa, e avevano imparato ad apprezzare i benefici delle acque slovene, che, a seconda della tipologia d’acqua termale, attenuano i dolori reumatici, riabilitano dopo lesioni infortuni e operazioni, sono efficaci nel trattamento delle malattie cardiovascolari, renali e delle vie urinarie, nonché dei disturbi del sistema locomotorio, metabolico e neurologico e curano, infine, alcune patologie della pelle e irritazioni ginecologiche.
Così, le terme slovene si sono specializzate in programmi sanitari e preventivi veri e propri, ma non solo. C’è anche chi va alle terme per godersi semplicemente il grande relax che questi ambienti immersi nel verde sanno donare, angoli preziosi dove l’autenticità è di casa, l’ospitalità tipicamente slovena è calorosa e le comodità sono al passo con i tempi e in continua evoluzione.
5 – Visitare un museo: il Parco della Storia Militare di Pivka
La storia nazionale slovena e, di riflesso, quella internazionale, raccolta e mostrata in un complesso all’avanguardia: il nuovo centro turistico museale di Pivka, o San Pietro del Carso, a 30 chilometri da Trieste, si compone dell’ufficio del turismo, il negozio del museo, una sala multimediale e un intero piano, il secondo, adibito a spazio espositivo.
La collezione include carri armati, pezzi di artiglieria, cannoni, veicoli da combattimento corazzati risalenti alla Seconda guerra mondiale, alla guerra fredda e alla Guerra d’Indipendenza Slovena del 1991. La collezione aerea comprende un Thunderet americano, il Sabre, il caccia rumeno IAR-93 Vultur, l’aereo scuola jugoslavo Soko 222 e il Mig 21, ai tempi del Vietnam la minaccia più pericolosa per i piloti americani.
C’è poi un sottomarino da guerra dell’ex Jugoslavia, visitabile anche all’interno. Per chi lo desidera, la visita del Parco della Storia Militare può essere completata dall’escursione lungo un percorso militare della durata di 4 ore o da una meno impegnativa passeggiata di un’ora attraverso il percorso tematico educativo che arriva al forte del Vallo Alpino sul monte di San Primo.
http://parkvojaskezgodovine.si/it/
6 – Casa natale del poeta nazionale France Prešeren
Se i musei sono in grado di raccontare la storia di una civiltà, ancora di più possono la sua arte e la letteratura. Il più grande poeta sloveno è France Prešeren, nato nel piccolo villaggio rurale di Vrba, nella regione della Gorenjska (l’Alta Carniola, nel Nord-Est sloveno). Un luogo speciale dove prima o poi ogni sloveno va a rendere omaggio all’eroe nazionale della letteratura slovena, il poeta romantico innamorato non riamato della bella e indifferente Julija, a cui dedica 15 sonetti raccolti in una delle sue opere principali. La sua casa natale è adibita a museo e conserva i mobili del tempo (i primi dell’Ottocento) e persino la culla in cui riposava il poeta nei primi mesi di vita.
Sono ben 8000 le grotte disseminate in tutto il Paese, ma quelle di Postumia sono sicuramente le più famose.
20 chilometri di gallerie e atri con formazioni calcaree e sedimenti, stalattiti e stalagmiti in varia forma, colore ed età, prolissamente, lentamente, generosamente raccontano, goccia dopo goccia, la storia geologica della Slovenia.
Nei duecento anni circa dalla loro scoperta, le Grotte di Postumia sono state visitate da 35 milioni di persone e personalità, tra le quali, a suo tempo, la Principessa Sissi, che com’è noto fu una viaggiatrice instancabile e avventurosa.
8 – Il Parco Nazionale del Triglav
Si trova nelle Alpi Giulie, a nord-est della Slovenia, e prende il nome dalla sua vetta più alta, il monte Triglav, che raggiunge i 2864 metri d’altitudine.
Il parco, che si trova nella zona del Carso, è uno dei più antichi d’Europa e costituisce l’area protetta più estesa del Paese. Coperto per due terzi da boschi di larice e abete rosso, contiene la maggior parte delle cime slovene che superano i duemila metri ed è un luogo naturale dove trascorrere attivamente le proprie vacanze o tempo libero, facendo escursioni lungo sentieri nel verde ben segnalati che prevedono comode soste nei numerosi rifugi alpini e baite.
9 – Caporetto e la valle dell’Isonzo
Posta in posizione strategica nell’alta valle dell’Isonzo, Caporetto è tristemente famosa per la battaglia che si svolse tra le truppe italiane e quelle austriache durante la Prima Guerra Mondiale.
Ancora oggi la valle dell’Isonzo è una terra bellissima e selvaggia, dove la natura è la vera protagonista e dove le fortificazioni, le caverne, i monumenti commemorativi e i cimiteri militari sparsi lungo sentieri escursionistici di rara bellezza raccontano una storia che non va dimenticata, quella del primo conflitto mondiale. Una delle guerre più cruente mai combattute nel Vecchio Continente, una guerra di trincea, sfiancante e dolorosa, a cui ogni nazione europea diede il proprio contributo di giovani vite. La valle dell’Isonzo fu teatro delle maggiori operazioni militari sul fronte italiano, dal 1915 al 1917, e delle famose dodici battaglie dell’Isonzo.
10 – Cosa si mangia in Slovenia
La Slovenia è un paese di forti identità regionali, e come tale offre una cucina varia, che non risente solo della storia e della cultura, ma anche dell’origine geografica: la cucina slovena mediterranea, balcanica, pannonica e alpina si differenziano tra di loro e contribuiscono con stili, sapori e ingredienti all’unicità della cucina slovena. Per esempio, non perdetevi la zuppa d’orzo (ričet), piatto agreste tipico della tradizione rurale slovena, o i crauti stufati con zuppa di miglio (všenat zelje).
Tra i piatti di carne segnaliamo l’oca (o l’anatra) con tagliatelle e cavolo rosso, le coscette di rana (žabji kraki), che rispecchiano la natura “acquatica” di Lubiana, e lo stufato (bograč) di carne di tre varietà con peperoni, patate, pomodori e spezie.
Un prodotto gastronomico da provare è il prosciutto di Prlekija, detto tünka, che deve il suo gusto straordinario a un’antica sapienza artigiana: le migliori carni di maiale sono prima ammollate in salamoia, poi abbrustolite e gettate in tini di legno, infine ricoperte di ottimo lardo macinato per preservarne l’aroma, il colore roseo e il sapore.
Le focacce, poi, non mancano: alle noci, alle uova, alla ricotta, ai ciccioli.
L’eredità asburgica (la Slovenia fu parte dell’Impero austriaco fino al 1918) si ritrova anche nell’ottima pasticceria slovena.
Per esempio, la famosa potica, è una sorta di ciambellone ripieno di noci, alle nocciole e al miele, che può contenere inoltre rum, cannella, bucce di arancia e limone, uvetta e, nella versione autunnale, purea di castagne.
A carnevale si mangiano invece le kroštole, delle frittelle chiamate miške e delle ciambelle conosciute come krofi.
Il dolce tipico di Lubiana, infine, sono gli struccoli, dolci ripieni di frutta o marmellata.
Ente Sloveno per il Turismo Italia
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P: +39 02 29 51 11 87
F: +39 0229 51 40 71
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