A Milano, a 800 metri dalla stazione della metropolitana di Porta Romana, nel centro della città, una volta c’erano solo prati e cascine. Lo cantava anche Celentano.
E così, oggi, quando ci si accorge che un pezzettino di quel mondo perduto è sopravvissuto all’incedere impetuoso di una città che non ha mai avuto paura di sacrificare un po’ della sua storia per stare al passo con i tempi rapidi del futuro, ci si sente quasi dei miracolati.
Come chi pensa di aver visto un ufo, o come chi crede nel potere della magia.
Questa è la sensazione che si prova a entrare per la prima volta nella corte di Cascina Cuccagna, splendido esempio di architettura rurale lombarda a pochi metri dalla linea gialla di Porta Romana, per l’appunto: una cascina del ‘600, una dei pochissimi esempi sopravvissuti in quello che ora è il centro di Milano, un tempo di proprietà dei Padri Fatebenefratelli, che ne usavano i terreni per coltivare le erbe officinali per l’Ospedale Maggiore e oggi del Comune di Milano.
All’interno della Cascina Cuccagna è presente un bar e ristorante, progettato e gestito dall’Associazione Esterni.
Si chiama Un posto a Milano: come a dire, un posto come una volta ce n’erano tanti, per mangiare e bere qualcosa insieme. Oggi, però, questa è molto più che una semplice trattoria.
All’interno degli spazi di Un posto a Milano, locale eclettico e polifunzionale, lo Chef Nicola Cavallaro, con i suoi piatti e le sue sperimentazioni, mette a punto un ponte culinario che unisce la città alla campagna. Le ricette prendono forma sulla base dei migliori prodotti stagionali del territorio (la distanza dei principali ingredienti non supera i 200 km), pasta, pane e dolci sono fatti
L’ambiente fonde la calda atmosfera rurale della cucina, alla più asettica edilizia post industriale. Una sorta di Hangar di campagna, (ben) contaminato dalla città. Quasi fosse il risultato della storia che ha attraversato queste mura.
Oltre a dell’ottimo cibo, da Un posto a Milano, c’è spazio anche per un buon bicchiere di vino nel pomeriggio o per una partita a carte. Ci sono giochi per grandi e bambini, connessione wi-fi, ambienti aperti e coperti dove poter leggere, fare piacevoli riunioni di lavoro o semplicemente chiacchierare in libertà.
Qui da Un posto a Milano, km zero significa km vero. Un posto a Milano nasce il 9 Aprile 2012 con l’ambizioso progetto di poter essere un ponte culturale che nell’immaginario collettivo ricongiunga la città e la campagna, negli stili di vita quotidiani così come nelle scelte alimentari e di produzione sostenibile e finalizzata all’esaltazione e rivalutazione delle risorse territoriali.
Per questo motivo, un posto a Milano si impegna in una ricerca di prodotti innanzitutto locale, non vincolata dalle distanze territoriali, ma anzi profondamente legata ai territori d’origine dei prodotti dell’eccellenza italiana e una reperibilità della materia quanto più libera da intermediari: un km vero. I produttori scelti operano principalmente in piccole cascine e aziende agricole, sono profondamente legati al loro territorio e mestiere e utilizzano metodi di produzione etici, sostenibili o biologici; la loro cura permette di mantenere nei prodotti le proprietà organolettiche inalterate, e assicura la crescita naturale di bestiame e prodotti del terreno.
Un dialogo diretto con loro garantisce ai consumatori la consapevolezza del prodotto e la tracciabilità della materia prima.
Da poco è stata anche inaugurata la nuova foresteria di Un Posto a Milano all’interno di Cascina Cuccagna: una piccola struttura moderna e accogliente, che ospiterà viaggiatori, studenti, turisti e persone in visita per lavoro.
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