Fregi di inizio Novecento e complementi in plexiglass per il nuovo negozio accessori Versace in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.
Tre vetrine al centro della Galleria Vittorio Emanuele II, 255 mq su due piani dedicati agli accessori uomo e donna, nei locali precedentemente occupati dalla storica argenteria Bernasconi.
Quando sono stati rimossi gli arredi, sotto sono emersi stucchi, fregi, capitelli e colonne originali, decori – probabilmente databili tra fine ‘800 – inizi ‘900 che hanno richiesto un lungo e delicato restauro supervisionato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Milano.
Un restauro corale che sarà esteso ad altri 14 mila mq della galleria nell’arco di 13 mesi: la maison Versace si è infatti impegnata con il Comune di Milano a finanziare per un milione e mezzo di euro i lavori di restauro della Galleria.
«La storia di Versace incontra il futuro ed è stato un onore difendere e promuovere il valore della cultura dell’Italia restituendo a Milano uno dei suoi gioielli», ha commentato Donatella Versace in una delle sue rare note stampa uscita in occasione dell’apertura della nuova boutique Versace dedicata agli accessori nell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele in pieno centro a Milano.
Ideato da Donatella Versace insieme all’architetto Jamie Fobert, il concept del negozio unisce così i fregi di inizio Novecento alla modernità dei complementi d’arredo in plexiglass: i nuovi display trasparenti e le teche con la base in onice per i prodotti enfatizzano colori ed elementi architettonici originali, mentre i nastri in ottone dei nuovi corpi illuminanti sono un chiaro richiamo alle dorature di decori e stucchi.
Per celebrare l’apertura della nuova boutique Versace a Milano, la maison ha lanciato la "Ornamental Collection", caratterizzata da una stampa a caldo che richiama il disegno di fregi e capitelli.
Foto 2 e 3: Marco Cella