Trinitapoli cela le sue origini già nel nome, composto da Trinità e polis, che in greco significa città.
Fonti religiose di fine XII secolo riportano che una Ecclesia Sancte Trinitatis esistesse già nel territorio dell’attuale centro cittadino del Basso Tavoliere.
Siamo in in Puglia, nella nuova provincia Barletta-Andria-Trani. Non tutti sanno che, a ridosso di questa cittadina pugliese, si trovano due siti veramente sorprendenti: il Parco Archeologico degli Ipogei e la Zona Umida delle Saline.
Di rara bellezza i due Avori, sculture di piccole dimensioni in avorio, probabilmente appartenute a un bimbo, dalla fattura orientale.
Nello specifico, le sepolture femminili sono dotate di ricchi ornamenti come orecchini, rocchetti, collane e spilloni bronzei, indicatori quindi di uno status sociale elevato; mentre quelle degli uomini sono corredate da armi bronzee e vasellame. Un’altra particolarità è la probabile altezza (atipica per il periodo) della popolazione, riscontrata dal ritrovamento di moltissimi femori di lunghe dimensioni.
Tutti i reperti (si passa dalla caccia e pastorizia alla lavorazione, dalla ceramica alla tessitura) sono catalogati nel Museo Archeologico di Trinitapoli, che con il nuovo allestimento e gli inediti di volta in volta scoperti, è ai nastri di partenza ( l’apertura ufficiale è prevista nel primo semestre del 2015 mentre gli scavi archeologici sono già visitabili previa prenotazione).
Il Parco ed il Museo sono sotto la regia scientifica della dott.ssa Anna maria Tunzi della Soprintendenza Archeologica della Puglia, coordinata e seguita dall’archeologa Mariangela Lo Zupone, da decenni impegnate agli scavi e alla precisa catalogazione dei reperti.
La Zona Umida delle Saline più conosciute come di Margherita di Savoia, è l’area protetta più importante dell’Italia meridionale e d’Europa, fondamentale per la sosta la nidificazione e lo svernamento degli uccelli acquatici, in particolare dei caratteristici fenicotteri rosa.
Montagne di sale, canali che sfociano nelle paludi e un parco naturale che fino a poco tempo fa era una discarica, oggi sono luoghi che accolgono turisti e appassionati di birdwatching (organizzati dal Centro di Educazione Ambientale “Casa di Ramsar”).
A impreziosire il parco c’è un piccolo lago che fa da richiamo a moltissime specie di uccelli, osservabili da una torretta in legno che domina tutta l’area costituendo un punto di osservatorio impagabile. Gli uccelli sostano nei pressi della salina: non è difficile distinguere la garzetta, il tufletto, la sgarza ciuffetto, il piro boschereccio; fra i rapaci il falco della palude. Ma tra i tanti uccelli migratori presenti in zona umida il fenicottero rosa è il più ammirato per la bellezza dei colori e l’eleganza dei suoi movimenti.
Silvia Donnini