Vienna di Gustav klimt

La Vienna di Gustav klimt

Avete mai pensato di visitare Vienna andando alla scoperta dei luoghi di Gustav Klimt?

Avete mai pensato di visitare Vienna andando alla scoperta dei luoghi di Gustav Klimt?

ll grande pittore viennese, simbolo indiscusso dell’Art Noveau, molto amato anche dagli italiani come dimostra il successo della recente mostra milanese è tutt’uno con la bella città austriaca, meta prediletta di una vacanza, anche di pochi giorni.
Secondo di sette fratelli Klimt vide la luce nel 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna, in una casa che oggi non esiste più, ma che si trovava nel 14° distretto, nella Linzer Strasse 247.
I primi passi dell’arte di Klimt, però, non si troveranno qui, ma al Burgtheater, teatro storico viennese dove un giovanissimo Gustav, assieme al fratello Ernst e al pittore Franz Matsch, realizzò fra il 1886 e il 1888 una serie di pannelli decorativi raffiguranti teatri dell’antichità o del mondo contemporaneo così apprezzati che valsero ai tre la croce d’oro e i complimenti dell’imperatore.


Altra tappa importante per capire l’evoluzione dell’arte pittorica di Klimt è il Kunsthistorishes Musem (il Museo delle Belle Arti) costruito nel periodo fra il 1872 e il 1891: qui il grande pittore realizzò, insieme alla sua compagnia di artisti, i 40 cosiddetti pennacchi e intercolumni decorati con figure simboliche che rappresentano le grandi epoche storiche dell’arte. È una pittura giovane dalla quale emergono però i tratti di ricchezza e voluttà che sempre contraddistinsero le principali opere del maestro austriaco.

In visita nella Vienna di Klimt e dei secessionisti, non si può non fare un salto al famoso Leopold Museum.
Fondato dal professore grande appassionato d’arte Rudolf Leopold, il museo ospita una delle più ampie e complete collezioni d’arte moderna austriaca. La storia della fondazione del Leopold Museum (www.leopoldmuseum.org ) di Vienna sembra quasi tratta dal copione di un film scritto da un autore di Hollywood. Fin da studente Rudolf Leopold cominciò, negli anni ’50, a collezionare opere d’arte. In pochi decenni riuscì con molta sensibilità e una buona dose di caparbietà a mettere insieme la più importante collezione privata di arte austriaca del XIX e XX secolo.

Nonché la più grande collezione al mondo di Egon Schiele. Già il primo quadro da lui acquistato era un capolavoro: "Eremiti" di Egon Schiele, l’unica opera in cui Schiele si raffigurò insieme a Gustav Klimt e che Rudolf Leopold comprò a Londra nel 1953 da Arthur Stemmer. Per acquistarla spese 30.000 scellini: la cifra corrispondeva allora al prezzo di un maggiolino della Volkswagen, che era stata promessa a Leopold dalla madre come regalo di laurea. Rudolf Leopold rinunciò alla macchina e comprò Schiele. Era nato un grande collezionista che nell’arco della propria esistenza raccolse più di 5000 opere, fra cui alcune fondamentali di Gustav Klimt. Si trovano qui il celebre dipinto “La morte e la vita” e le suggestive tele, in formato quadrangolare raffiguranti paesaggi “Un mattino allo stagno” e “Lungo l’Attersee”.

Per i viennesi è ancora oggi, ironicamente, la più famosa “testa di cavolo” in città. Per tutti gli altri è il Palazzo della Secessione, inconfondibile, con la sua cupola a foglie dorate intrecciate, simbolo della nascita di una grande corrente artistica: la Secessione Viennese. Il suo nome è infatti indissolubilmente legato a quello di Gustav Klimt e degli altri 19 artisti d’avanguardia che si riconoscevano nello Jugendstil, che abbandonarono nel 1897 la prestigiosa associazione della Künstlerhaus, per dare vita al “Ver Sacrum” (la primavera sacra dell’arte) e fondare un nuovo circolo.
A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà: si legge ancora oggi all’entrata dell’imponente edificio in stile Liberty: era il simbolo dei giovani artisti chiamati a rivoluzionare per sempre l’arte del loro tempo e dei secoli a venire. Costruito come sede del movimento artistico e delle esposizioni degli stessi artisti, il Palazzo della Secessione viennese conserva al suo interno una delle opere più belle e conosciute di Klimt, il Fregio di Beethoven. 34 metri di larghezza, 2 metri di altezza, venne realizzato ispirandosi alla Nona Sinfonia di Beethoven.


Poco distante dal palazzo della Secessione si trova la grande Karsplatz: sulla piazza si affacciano alcuni edifici legati direttamente o indirettamente a Klimt. Tra questi la splendida stazione della Stadtbahn, realizzata dall’architetto Otto Wagner intorno al 1900, nella quale sono visibili tutti i tratti distintivi dello stile Liberty dell’epoca di Klimt – decorazioni in oro, florilegi, grande attenzione ai dettagli – e il Wien Museum Karlsplatz che custodisce alcuni capolavori di Gustav Klimt come le tele: “Emilie Flöge”, “Pallade Atene” e l’opera compiuta in gioventù “Veduta interna del Burgtheater”.

Un itinerario nella Vienna di Gustav Klimt come si deve non può che concludersi con una visita al Belvedere, costruito tra il 1721 e il 1722 da Johann Lukas von Hildebrandt come residenza estiva per il principe Eugenio di Savoia e ancora oggi ritenuto uno degli edifici barocchi più belli del mondo.
Al suo interno, si trova la Pinacoteca (ex Galleria Austrica) che custodisce alcuni grandi capolavori di Klimt come “La Giuditta” e “Il Bacio”, l’opera più celebre e conosciuta, dove Gustav avrebbe raffigurato se stesso con la compagna di una vita Emilie Flöge. Si tratta di un olio su tela di 180×180 cm dipinto nel 1908, i cui motivi ornamentali furono messi in rilievo da Klimt tramite mosaici e decorazioni in oro e argento.