Dimore storiche e fascino gourmet in Val d’Orcia: Residenza Il Torrino, Osteria La Porta

Dimore storiche e fascino gourmet in Val d’Orcia: Residenza Il Torrino, Osteria La Porta

A vederlo da lontano Monticchiello, una manciata di case in pietra disposte ad arte tra le colline morbide della campagna toscana tra Pienza e Montepulciano, sembra quasi uscito da una favola antica.

A vederlo da lontano Monticchiello, una manciata di case in pietra disposte ad arte tra le colline morbide della campagna toscana tra Pienza e Montepulciano, sembra quasi uscito da una favola antica.

E, in effetti, il caratteristico borgo della Val d’Orcia senese ha origini antichissime e, oggi, qualche centinaio di abitanti che vive con lentezza e con il classico buon umore toscano.
Situato in posizione strategica, Monticchiello era già abitato in epoca etrusca e romana.

Al tempo del Generale Silla (82 a.C.), le terre di Monticchiello furono distribuite ai soldati veterani, come premio per il valore con cui si erano distinti in battaglia. Secondo la leggenda, il generale Clelius prese possesso del territorio, dandogli il suo nome "Mons Cloelii", da cui Monticchiello. Il paese passò di mano in mano nei successivi mille anni, fino a che fu dato in feudo ai Cavalieri Teutonici, i quali ricevettero il castello come riconoscimento per la difesa della Terra Santa.

La storia del Torrino, residenza di charme dove oggi è possibile soggiornare, godendo dell’aria profumata e della vista delle rondini in volo sulle colline, ora verdi ora dorate, che fecero da sfondo ai grandi avvenimenti della storia d’Italia e di Toscana, comincia qui.

Nel XII secolo la popolazione, stanca degli abusi del potere amministrativo dei Cavalieri Teutonici, decise di fiancheggiare la Repubblica di Siena, divenendo il suo più fedele alleato. Cominciò così un periodo d’oro per Monticchiello, durante il quale Il Torrino venne costruito. A Don Ugo, monaco di San Galgano, è attribuito il progetto delle mura fortificate e delle torri per il quale furono stanziate 50.000 Lire, una somma per l’epoca enorme, che riflette l’importanza strategica data a Monticchiello.

La torre presiedette a molti cambiamenti di fortuna e la storia svoltò: nel 1502 il castello fu espugnato da Cesare Borgia e la guarnigione venne trucidata. Il declino di Monticchiello iniziò con la guerra franco-spagnola, a metà del Cinquecento. I monticchiellesi, costretti a scacciare il nemico a colpi di pietre durante l’assedio del 1553, ricevettero un riconoscimento ufficiale per il loro coraggio, ma con il declino della Repubblica di Siena, Monticchiello scomparve dal palcoscenico della storia per molti secoli.

Vi riemerse drammaticamente solo nel 1944, con la vittoria dei partigiani sui fascisti il 6 aprile di quell’anno.

Oggi Monticchiello conserva un aspetto di origine medievale, con un centro storico di belle piazze e vicoli stretti, che salgono lungo il dorso della collina, e le mura che lo circondano interamente: un tempo tenevano alla larga i nemici della città del Palio, oggi fanno da ingresso scenografico ai numerosi turisti che decidono di visitarlo ogni anno.
Non a caso Monticchiello è stato nominato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO nel 2004.

Il Torrino mantiene la sua struttura originale. Tra i lini ricamati a mano, il grande letto in ferro battuto, i pavimenti in cotto e la finestra della camera dalle mura robuste che si affaccia su Pienza e la Val d’Orcia, il Torrino è una residenza di fascino adatta a una coppia singola o a una famiglia non numerosa. Il Torrino sarà tutto per voi, e vi sentirete in un posto speciale.
Ci sono tanti motivi, a dire il vero, per venire Monticchiello: assaporare lo spiritico autentico di uno degli angoli più affascinanti della Toscana, fare un viaggio a ritroso nel tempo, assistere al festival teatrale che ogni estate vede coinvolti tutti gli abitanti del piccolo borgo (si chiama Teatro Povero) e, last but not least, la buona cucina del territorio.

Che, nella fattispecie, è rappresentata alla perfezione da un piccolo (come tutto qui a Monticchiello), grazioso indirizzo gourmet: l’Osteria La Porta. 

L’Osteria La Porta si trova, come il nome lascia presumere, proprio all’ingresso del paese in uno dei torrioni che interrompono lo scorrere della cinta muraria: pochi coperti – è caldamente consigliato prenotare – un ambiente elegante in stile rustico toscano all’interno e una terrazza panoramica dove pranzare durante i mesi più belli che, da sola, vale il viaggio.
Perché il paesaggio, tutto intorno, è un concentrato di toscanità all’ennesima potenza: è la Val d’Orcia senese, dove natura e perizia dell’uomo vanno da sempre a braccetto in uno scenario da cartolina, fatto di colline sinuose percorse da filari di cipressi e punteggiate da borghi turriti fuori dal tempo che custodiscono tesori d’arte e architettura.
A darvi in benvenuto all’Osteria La Porta, c’è Daria, la titolare, giovane e appassionata sommelier AIS e supervisore di una cucina che sforna piatti della tradizione locale, con qualche sapiente escursione in altri territori. Il tutto accompagnato da una selezione, altrettanto interessante, di oltre 250 etichette toscane e molte proposte al calice.
Tra gli antipasti, non si può rinunciare ai carpacci, agli affettati di cinta senese, ai tortini di verdura.
I primi spaziano fra i pici (fatti a mano come tutte le paste della casa) con cacio e pepe oppure al sugo d’anatra, gli ottimi ravioli, il risotto di farro mantecato e le classiche zuppe toscane come la ribollita, la pappa al pomodoro, le zuppe di farro e di ceci.
Fra i secondi,la miglior carne toscana: faraona ripiena, maialino arrosto, i fegatelli di maiale, le carni alla griglia, il baccalà. In stagione, piatti a base di tartufo e funghi.

 

Osteria La Porta e Residenza Il Torrino
Via del Piano 1 53026
Monticchiello di Pienza (SI)
Telefono e Fax: +39 0578 755163
Email: osterialaporta@valdorcia.it
Web: www.osterialaporta.it

 

Val D’Orcia – Photo by Carol Collins