Cosa fare a Milano? Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Milano è una città multiforme, di grattacieli ma anche di angoli nascosti, di grandi strade e circonvallazioni, di cascine, giardini e quartieri periferici. D’arte, cultura, shopping e business. Una città che sa entusiasmare e sorprendere e che non smette di crescere, tra quartieri di lusso e quelli emergenti.
Se non volete perdervi l’essenziale, ecco una breve guida, in 10 punti, delle cose da fare a Milano.
1 – Il Duomo di Milano
Ogni viaggio a Milano non può che partire da qui. Piazza Duomo, con la sua bella cattedrale gotica, da sempre centro nevralgico della città. La facciata della chiesa, che pochi sanno essere dedicata a Santa Maria Nascente, costruita per volere di Gian Galeazzo Visconti, è il simbolo indiscusso della città. Il suo è un cantiere mai chiuso (ne sa qualcosa la Veneranda fabbrica del Duomo), da quel lontano 1386 quando venne posta la prima pietra, perché la bella architettura gotica, nella quale si fondono armonicamente caratteri nordici e lombardi, non smette mai di richiedere cure e restauri conservativi.
Tra le sue guglie aguzze, la più famosa e più alta è quella dove troneggia la statua dorata della Madonnina, ben 4 metri di altezza.
A conoscerli bene, i “numeri” del Duomo lasciano senza parole: le statue , compresi i 96 giganti dei doccioni, sono 3.500, la struttura è lunga 157 metri e larga 92 metri e la guglia maggiore è alta 108,50 metri.
Gli interni, eleganti e austeri, conservano reliquie di grande valore, come il Sacro Chiodo della Croce all’apice della volta absidale.
2 – La Galleria Vittorio Emanuele II
Visto che siete nei paraggi, non potete perdervi una passeggiata lungo la Galleria Vittorio Emanuele II,
La famosa Galleria Vittorio Emanuele II, il cosiddetto “salotto buono di Milano”, è un passaggio coperto costruito fra il 1864 e il 1878 ad opera dell’architetto Giuseppe Mengoni, in stile eclettico tipico della seconda metà dell’Ottocento milanese con grottesche, cariatidi, lunette e lesene.
Ispirato agli esempi di urbanizzazione delle grandi capitali europee ottocentesche, la Galleria Vittorio Emanuele II, , insieme a via Montenapoleone e via della Spiga, ospita da sempre alcune delle griffe più chic di Milano, come Prada e lo storico negozio di Borsalino.
3 – Shopping: il Quadrilatero della moda
Per uno shopping meno costoso, ma sempre di buon livello, non occorre fare molta strada, visti i numerosissimi negozi affacciati lungo Corso Vittorio Emanuele.
Se invece siete alla ricerca di stilisti emergenti, piccoli negozi vintage di stile, negozi di modernariato e insoliti barbieri alla moda, dovete uscire un po’ dal centro città. È il Quartiere Isola, storico quartiere milanese un tempo popolare, oggi molto di tendenza tra giovani creativi e hipster meneghini.
4 – Piazza Gae Aulenti e Quartiere Isola
Inaugurata l’8 dicembre del 2012, Piazza Gae Aulenti è diventata presto una delle piazze più amate e frequentate di Milano. Si tratta di una piazza circolare sopraelevata, intitolata all’architetto e designer Gae Aulenti, caratterizzata dalla presenza dell’imponente Unicredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia, dal moderno ristorante-libreria RED La Feltrinelli e da un’ampia fontana che di notte s’illumina e incanta con i suoi giochi di luci colorate.
Poco distante, passando per la via pedonale circondata di verde pubblico e lasciandosi alle spalle il Bosco Verticale, si arriva al Quartiere Isola, una zona che ha goduto di una grande riqualificazione diventando tra i luoghi più frequentati della Milano degli happy hour e degli eventi.
5 – Una mostra a Palazzo Reale
Per molti secoli sede del governo della città di Milano, il Palazzo Reale di Milano è oggi un importante centro culturale, sede di mostre ed esposizioni.
Situato alla destra della facciata del Duomo, conserva al piano nobile del palazzo la bellissima Sala delle Cariatidi, che occupa il luogo dell’antico teatro bruciato nel 1776 ed è l’ambiente più significativo sopravvissuto al pesante bombardamento anglo-americano del 1943.
A pochi passi di distanza da Palazzo Reale, ospitato presso il Palazzo dell’Arengario, si trova il nuovo Museo del Novecento, dove sono conservate circa quattrocento opere selezionate tra le quasi quattromila dedicate all’arte italiana del XX secolo, proprietà delle Civiche Raccolte d’Arte milanesi.
6 – La Pinacoteca di Brera
Nel 1773, a seguito dello scioglimento dei Gesuiti, il Collegio di Brera divenne proprietà dello Stato e l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria volle farne sede di alcuni dei più avanzati istituti culturali della città: oltre all’Accademia di Belle Arti e all’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico.
Nel corso di tutto il XIX secolo, logge, cortili, atri e corridoi furono destinati a ospitare monumenti che celebrassero pubblicamente artisti, benefattori, uomini di cultura e di scienza legati all’istituzione braidense.
La Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776, con finalità didattiche. Doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti.
Quando Milano divenne capitale del Regno Italico, la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Brera quindi, a differenza di altri grandi musei italiani, come gli Uffizi ad esempio, non nasce dal collezionismo privato dei principi e dell’aristocrazia, ma da quello politico e di Stato. Il patrimonio della Pinacoteca crebbe sempre di più fino agli anni Settanta, in cui si arricchì di alcune collezioni di sorprendente bellezza degli artisti più importanti del primo Novecento, come Modigliani, Morandi, Carrà e Braque.
7 – Il Castello Sforzesco di Milano
Il Castello Sforzesco, il più grande d’Italia, ha avuto nel corso della sua storia lunghe vicende costruttive, brutali demolizioni, ricostruzioni, abbellimenti e restauri, divenendo un simbolo dei momenti storici, felici e drammatici, della città.
Edificato come rocca difensiva negli anni fra il 1360 e il 1370 da Galeazzo II Visconti, i lavori vengono proseguiti dai successori Gian Galeazzo e Filippo Maria, che trasforma la struttura nella propria residenza e sistema il grande parco a nord dell’edificio. Il Castello dei Visconti ha pianta quadrata, con lato di 180 metri e quattro torri angolari.
Il nome del Castello, però, fa riferimento al condottiero italiano e duca di Milano Francesco Sforza, che nel 1450 volle riedificare l’intera struttura.
Attualmente il Castello Sforzesco ospita numerosi musei: al piano terreno della Corte Ducale c’è il Museo d’Arte Antica, al primo piano la raccolta dei mobili e la pinacoteca, al primo e secondo piano della Rocchetta ci sono le raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali, nel sotterraneo della Corte Ducale ci sono il Museo della Preistoria e Protostoria e il Museo Egizio.
8 – I Navigli
Dell’antico sistema di canali irrigui e navigabili che metteva in comunicazione Milano con il lago Maggiore, Como e il basso Ticino aprendo al capoluogo lombardo le vie della Svizzera e dell’Europa nordoccidentale e quella del Po verso il mare, oggi è rimasto ben poco. Il triangolo di Milano delimitato dal Naviglio Grande e dal naviglio Pavese, che ha come vertice la darsena di porta Ticinese e che copre una buona parte del quadrante sudoccidentale della città, è oggi la rinomata zona dei Navigli, dove pullulano locali della movida milanese e sopravvive qualche vecchia bottega artigianale, vicino ad atelier e negozi alla moda. Di sera è una delle zone più gettonate e alla moda dove iniziare con un aperitivo e fare le ore piccole, insieme alla vicina zona delle Colonne di San Lorenzo, e alla zona intorno a Garibaldi, Corso Como in particolare, dove si trovano le discoteche alla moda.
9 – L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci
Sottoposto a numerosi restauri, per evitare che possa venire ulteriormente danneggiato, l’affresco è conservato in particolari condizioni ambientali, determinate dal trattamento dell’aria.
Il Cenacolo è visitabile soltanto da gruppi di massimo 25 visitatori per volta, ogni 15 minuti.
10 – Mangiare a Milano
L’offerta è ampia e per tutte le tasche: ci sono trattorie, pizzerie, ma anche i migliori locali alternativi dove mangiare un hamburger gourmet, ristoranti di tendenza, ristoranti stellati o dal fascino vintage, con giardini, terrazze o viste panoramiche.
Un’esperienza gourmand da provare, un viaggio ideale nei sapori della gastronomia italiana tradizionale, rievocata con cura, personalità e sapienza.
Fanno la differenza le grandi sfumature della cucina italiana, dove non conta tanto il nome del piatto ma il modo in cui esso viene preparato e servito, la selezione dei vini che rende l’esperienza gastronomica un viaggio sensoriale, scegliendo tra pregiate etichette internazionali in grado di accompagnare ed esaltare le le creazioni di ogni chef milanese.