Marsiglia

Dieci cose da fare a Marsiglia

Capitale Europea nel 2013, Marsiglia sta vivendo una nuova età dell’oro.

Capitale Europea nel 2013Marsiglia sta vivendo una nuova età dell’oro.

Tra architetture avveniristiche che hanno cambiato il volto della città e regalato una nuova giovinezza al Vieux Port e una vita culturale sempre più frizzante, di cose da fare a Marsiglia ce ne sono molte. Ecco la nostra top ten.

1 – Il Vieux Port e il cuore di Marsiglia
Il nuovo cuore pulsante della metropoli francese si sviluppa intorno al Vieux Port, il Vecchio Porto di Marsiglia, popolatosi di alcune delle architetture più straordinarie e blasonate della città, a partire dal “cielo d’acciaio” di Norman Foster, fino al MuCEM di Rudy Ricciotti e al Centro Regionale del Mediterraneo di Francesco Boeri.
Il risultato è che il Vecchio Porto, oltre ad essere il luogo più conosciuto della città, meta e inizio di ogni perlustrazione di Marsiglia, è diventato il simbolo stesso della rinascita di questa bella città del Midi Francese.
Nel Vieux Port Norman Foster ha realizzato l’Ombrière, un padiglione aperto protetto da un tetto in acciaio Inox specchiante, sostenuto da sottili pilastri in acciaio inox duplex. Un manufatto impalpabile, che inverte la percezione dello spazio, destinato a ospitare manifestazioni, spettacoli, esposizioni e le passeggiate di migliaia di marsigliesi e turisti curiosi.
Dal Vecchio Porto partono diversi snodi. C’è il Panier, con i suoi dedali di viuzze e l’atmosfera da casbah. Non si deve temere ad avventurarcisi, perché qui si trova il vero spirito cosmopolita e avventuriero di una città di mare come Marsiglia.
L’origine del nome sembra provenga dall’insegna di una locanda chiamata “Le Logis du Panier”, risalente al XVII secolo. Si possono visitare anche il Musée de vieille Charité e il Musée des Docks Romains o il Préau des Accoules, museo dedicato ai bambini.
Tornando verso il Vieux Port, si incontrano tanti negozietti per fare compere di souvenir di Marsiglia (sapone all’olio d’oliva, pastis, lavanda, biscotti navettes, santons).
Per i fan dello shopping, la felicità porta il nome di tre vie: rue saint-Férreol, rue Paradis, rue de la République, dove si trovano le grandi marche e i negozi del lusso, ma anche i piccoli stilisti locali.

2 – Il Forte Saint-Nicolas
Simbolo dell’audacia del popolo di Marsiglia, il Forte Saint-Nicolas venne fatto erigere su ordine di Luigi XIV, che nel marzo 1660 aveva dovuto ricorrere alla forza per avere la meglio sulla città, allergica al potere monarchico.
Il Re Sole, quindi, ordinò la costruzione di un forte e la creazione di un nuovo Arsenale. Per la costruzione della cittadella, si esitò tra più luoghi e alla fine si scelse un’altura all’imboccatura del porto dietro l’abbazia di Saint-Victor, la cui estensione fosse abbastanza ampia per costruirvi un forte sufficientemente imponente per mantenere intatta l’autorità del re.
I lavori avanzarono freneticamente sotto la guida del Cavaliere di Clerville e già nel 1663 la costruzione era completata.
Ma ancora nel maggio del 1790, i marsigliesi, furiosi e pieni di rancore per aver dovuto subire questa cittadella con i cannoni puntati verso di loro, approfittarono della Rivoluzione per cominciare a demolire il forte, ma dovettero fermarsi un mese più tardi per ordine dell’Assemblea Nazionale.
Il Forte Saint Nicolas occupa uno sperone calcareo a picco sul Mediterraneo racchiuso tra il porto, l’abbazia di Saint-Victor e il quartiere Le Pharo ed è costituito da due edifici a piani di cui il più basso, aperto con una sorta di cortile verso il porto, è isolato dal 1862 dopo l’ apertura del viale (oggi Charles Livon). Il forte alto è formato da due cinte collegate la cui pianta quadrangolare poggia sul rilievo scosceso. La qualità delle opere murarie, grandi realizzazioni in calcare rosa della Couronne, e della loro messa in opera (catenaggio d’angolo a bugnato e cordoni che creano arabeschi di controcurve in pendenza) concorrono a creare un’impressione di serena potenza, caratteristica dello stile del Cavaliere di Clerville.
L’insieme fa della Cittadella Saint-Nicolas «un forte da operetta» creato per contenere l’irruenza dei marsigliesi e consolidare l’autorità di un monarca, cosciente della propria impopolarità in una città il cui attaccamento alla Corona di Francia ha meno di due secoli di storia.


3 – La Corniche
Poco dopo il Fort Saint Nicolas inizia la Corniche, il lungomare di Marsiglia.
Iniziati nel 1848, i lavori sulla Corniche sono terminati nel 1863 con la costruzione di due ponti che univano le cale des Auffes e della Fausse-Monnaie. Passeggiandovi si scoprono le isole di Marsiglia, delle belle dimore, la Porte d’Orient, il marégraphe, il monumento dei Rapatriés, spiaggette nascoste e moltissimi ristoranti.
Merita una visita anche il Vallon des Auffes, dove si nasconde un borghetto di pescatori in pieno centro città con le case basse, i vicoli pedonali, le barchette ormeggiate, una vista incantevole sul Chateau d’If.

4 – Il MuCEM
Il Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo (MuCEM)  è il simbolo della nuova Cité de la Méditerranée, uno spazio immenso di più di 5.700 metri quadrati, luogo di esposizioni, con un auditorium di 400 posti, una sala riunioni e lavoro, aree per negozi, caffè e ristoranti.
Il Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia, progetto unico per il Mediterraneo del XX secolo, si trova in un sito di circa 30000 m2 che comprende il Fort Saint-Jean, monumento storico risalente al XII secolo affacciato a strapiombo sul Vecchio Porto e il nuovo museo avveniristico costruito dall’architetto Rudy Ricciotti al molo J4, collegato al fortino da una passerella. È un cubo perfetto, protetto da un’orditura frangivento e brise-soleil realizzata con fibrocemento di ultima generazione, che crea un motivo floreale orientaleggiante. Ricciotti l’ha definita una casbah verticale.
Il MuCEM è una vera e propria città della cultura che si appoggia su svariate discipline delle scienze umane e che si apre alle espressioni artistiche delle due rive del Mediterraneo.

 

5 – LaVilla Méditerranèe
L’architetto Stefano Boeri ha sorpreso tutti con la sua bellissima Villa Méditerranèe: la nuova sede del Centre International pour le dialogue et les échanges en Méditerranée che ospita mostre permanenti e temporanee, è un’architettura ardita, che sembra nascere dalle acque del mare. Una struttura che vuole essere un luogo di incontro e di scambio e che, nella forma spettacolare catalizzata dallo sbalzo in vetro e cemento di 36 metri sospeso a 14 metri di altezza, rappresenta perfettamente la tensione verso l’altro.
L’architetto ha ideato un edificio originale, che sviluppa gli spazi sopra e sotto il mare, e si distingue per una spettacolare sporgenza, che si affaccia su uno specchio d’acqua di 2.000 m2. Il livello superiore, il cui tetto culmina a 19 metri sopra lo specchio d’acqua, accoglie un’area espositiva di 760 m2, collegata tramite una passerella a una sala di 150 m2, circondata da un belvedere accessibile a tutti.
Sotto allo specchio d’acqua, della profondità di 2,25 m, si trova la base dell’edificio in cui è ospitata l’agorà, un anfiteatro di 400 posti sede di spettacoli, conferenze e proiezioni di film.
La Villa Méditerranée è nata per volontà della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, per contribuire alla creazione di una comunità tra i popoli del Mediterraneo.
Luogo di incontro e di apertura, contribuisce tramite lo scambio e il dialogo a costruire il Mediterraneo del futuro: un Mediterraneo fraterno, portatore di speranze, di solidarietà e pace.

6 – Il FRAC
Non può mancare una visita al FRAC – Fonds Règional d’Art Contemporain, architettura insolita dai volumi scomposti, progettata dall’architetto giapponese Kengo Kuma e inaugurata nel marzo 2013.
A definirla esteticamente è un involucro di pannelli in vetro bianco fissati alla parete esterna con orientamenti differenti, che offrono una percezione insolita dei volumi. A metà altezza vi è un’area di intrattenimento aperta su una vecchia cortina industriale.
All’interno, il visitatore viene colto di sorpresa dalla fredda eleganza delle pareti, dei montanti di facciata in acciaio zincato, delle pavimentazioni in cemento levigato e dei rivestimenti in lamiera.
Un allestimento dal fascino post industriale, che si mantiene gradevolmente in secondo piano quando incontra la collezione di opere d’arte contemporanea, sottolineando l’orientamento del FRAC che vuole somigliare più a un laboratorio di sperimentazione piuttosto che a un museo.
La missione del FRAC è quella di costituire una collezione pubblica (che ad oggi conta più di 900 opere), di assicurarne la diffusione attraverso i media e di sostenere la creazione artistica.

7 – Notre-Dame de La Garde
Marsiglia vista dall’alto è emozione allo stato puro e la collina della Garde è sempre stata un punto di osservazione prediletto, prima per la difesa della città, poi per ammirarne la bellezza.
Se la tradizione vuole che qui si trovasse un posto di guardia persino in età preistorica, la collina ha però legato indissolubilmente la sua fama all’omonima basilica che venne costruita nel 1853. Oggi la sagoma di Notre-Dame de La Garde è il simbolo stesso di Marsiglia.
La collina della Garde conserva una tripla vocazione: posto di vedetta, fortificazione militare, e luogo di culto e pellegrinaggio.

A metà de XIX° secolo, il santuario si rivela troppo piccolo per i numerosi pellegrini che lo visitano e Monsignor Mazenod decide di costruire una grande basilica.
Di stile romanico–bizantino, l’edificio si compone di due parti: una chiesa bassa, a cripta, con volta ad arco, che custodisce tra l’altro un crocifisso policromo che risale alla chiesa del XVI° secolo, e una chiesa alta, il santuario, consacrato alla Vergine dove abbondano i mosaici a sfondo d’oro e i marmi policromatici che le donano l’aspetto di un reliquiario.
Dal piazzale, davanti al santuario, si scorge la più spettacolare vista di Marsiglia e del suo paesaggio.


8 – Dove mangiare a Marsiglia
Ristorantini romantici, piccoli bistrot, tavole stellate: i ristoranti di Marsiglia sono una gioia per i buongustai. Scegliere però è meno difficile di quanto si pensi, perché in città si mangia decisamente bene.
Per gli amanti della cucina giovane, che non dimentica il legame con la tradizione, c’è il Cafè des Épices, bistrot coloratissimo vicino al Vieux Port, diretto da uno chef talentuoso, Arnaud del Grammont, che offre la sua cucina territoriale curata con amore. Piatti ricchi di charme a prezzi contenuti, perfetti anche a pranzo.
Si cena a picco sul mare al ristorante L’Epuisette: specialità cucina di pesce, sempre freschissimo perché tutto locale. Da provare, l’insuperabile bouillabaisse (zuppa di pesce tradizionale della Provenza) dello chef Guillaime Sourrieu.
Sul roof del MuCEM si trova uno dei ristoranti più trendy di Marsiglia, La Table, condotto da Philippe Moreno che esegue ad arte il menù ideato dallo chef pluristellato Gérald Passédat. La vista è meravigliosa, l’arredamento di design e la cucina sperimenta con successo i sapori tipici del Mediterraneo, come il carpaccio di piovra e gli involtini di pollo con caponata alla siciliana.

9 – Dove Dormire a Marsiglia
In vacanza a Marsiglia si può soggiornare al Grand Hôtel Beauvau, l’hotel più antico della città, elegante e di charme, con una vista straordinaria sul Vecchio Porto di Marsiglia.
Oppure si può decidere di fermarsi nel quartiere più alla moda di Marsiglia, il Vieux Port, al Sofitel Marseille Vieux Port, mix perfetto di storia, design contemporaneo e ospitalità di lusso. Opera di Marc Hertrich e Nicolas Adnet, si dice sia attualmente il migliore hotel di Marsiglia.
Di grande livello la spa, indimenticabile la colazione nel ristorante panoramico Les Trois Forts.

10 – Parco Nazionale dei Calanchi
Nato nel 2012, il Parco Nazionale dei Calanchi è il più giovane parco nazionale francese, posto a protezione dell’area dei Calanchi di Marsiglia, nel dipartimento delle Bouches-du-Rhône, famosa per la sua ricca biodiversità e anche per la forte tradizione culturale.
Situato alle porte di Marsiglia, è il primo parco periurbano d’Europa e si estende su tre comuni (Marsiglia, Cassis e La Ciotat) per un totale di 8500 ettari, e una superficie marina di 43500 ettari. Al suo interno sono conservati ben 31 ecosistemi, 140 specie protette tra cui l’Aquila di Bonelli e, in mare, 14 ecosistemi e 60 specie patrimoniali (cernie, corbelli, diverse specie di delfini e di tartarughe marine).
Il modo migliore per conoscere il parco è a piedi: il trekking tra le meravigliose insenature e i sentieri a picco sul mare è un’esperienza unica. Meglio munirsi di una buona cartina, però, perché i sentieri non sono sempre segnalati con chiarezza. Per i più sportivi, c’è il cammino da Marsiglia a Cassis che dura in media 11 ore, ma ci sono anche passeggiate più semplici e alla portata di tutti, come il percorso che da Callelongue arriva fino al calanco di Marseilleveyre.