Arrivando con il vaporetto n. 1 alla fermata della Salute, sul Canal Grande a Venezia, si vede una magnifica facciata in stile genovese: è il Centurion Palace, hotel cinque stelle di lusso, famoso per l’accoglienza di stile e la location d’eccezione.
Al Centurion Palace tutto ha un’anima duplice: da un lato le placide acque della laguna, dall’altro i misteriosi vicoli veneziani che conducono gli ospiti alla scoperta della Venezia contemporanea del Museo Guggenheim e del nuovo polo di Punta della Dogana (a due passi dall’hotel).
All’esterno un palazzo antico fregiato di ricchi merletti dal gusto gotico, all’interno una scelta di design di grande personalità, che strizza l’occhio a un futuro ancora da raggiungere, in cui ogni mobile e dettaglio d’arredo è stato scelto con cura.
Il Centurion Palace, hotel di lusso a Venezia, offre 55 camere, comprese le suite. Lampade, sedie, divanetti, tavoli sono disegnati dall’architetto, che ha movimentato gli spazi accostando pareti arancioni e verdi, rosse e bianche, cioccolato e Tiffany. I bagni hanno muri e pavimenti in resina dorata. L’abbondanza di pelli e velluti porpora danno all’insieme una personalità sensuale, quasi sexy.
Fuori dalla finestra l’antico e incantevole sfarzo voluto dai Dogi, dentro schizzi vibranti di colore e ricercato design da 21° secolo. Usci attraverso cui accedere ad altrettante camere e suite, una diversa dall’altra, trasformando ogni ritorno al Centurion Palace in un’esperienza nuova, tutta da scoprire.
Come sottolinea il direttore Paolo Morra: «Quando Bernabò Bocca, proprietario e presidente di Federalberghi, ha acquisito la struttura, oltre l’architettura, non c’era nulla di prezioso da preservare all’interno, né mobili, né quadri, né suppellettili. Quindi l’architetto Ciompi ha potuto giocare liberamente con i colori, con i materiali e con le forme, senza però ignorare il contesto veneziano».
Vanto del Centurion Palace di Venezia è, senza ombra di dubbi, l’Antinoo’s Lounge & Restaurant che ha conquistato tre forchette Michelin, due forchette della guida ai Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso, e una bella recensione su Identità Golose.
Merito, prima di tutto del geniale executive chef Massimo Livan per il quale la cucina è una missione: trascorre tra i fornelli fino a 14 ore consecutive e, quando passeggia per Venezia, si lascia ispirare dall’atmosfera e dalla bellezza della città lagunare, “portandola” poi nei suoi piatti.
Lui, unico chef veneziano doc in un hotel di Venezia, si dichiara a favore di una cucina leggera, senza panna e burro (o quasi), curata nell’abbinamento dei sapori ma anche di colori. E mantiene la promessa con le tartare di tonno, di branzino al pepe rosa con sorbetto alla mela verde, di gamberi con frutto della passione (uno dei suoi piatti forti). Il bouquet di profumi del risotto al radicchio rosso con gli scampi esplode quando il boccone include un germoglio di finocchio, e il rombo si sposa sorprendentemente con il lardo di Arnad, il caprino al wasabi, il riso soffiato al miele d’acacia adagiati su una crema di broccoli verde smeraldo.
Si pranza in una sala total white o in una rossa dal design minimalista, perché lo stile è il biglietto da visita del Centurion Palace di Venezia.