Colmar

Colmar – città d’arte e mercatini di Natale

Nonostante le opposizioni di una storia piena di peripezie, Colmar ha preservato una notevole omogeneità nel suo tessuto urbano.

Nonostante le opposizioni di una storia piena di peripezie, Colmar ha preservato una notevole omogeneità nel suo tessuto urbano.

La Riforma Protestante, la Guerra dei Trent’anni, il governo di Luigi XIV, la Rivoluzione Francese, l’annessione alla Prussia nel 1871 e alla Germania nazista nel 1940, il duro inverno del 1945: tutto questo sembra aver toccato la città senza infliggerle ferite visibili.
Passeggiando per l’ampia area pedonale, si ha la sensazione di un vero viaggio nel tempo.

Il periodo gotico si coglie con evidenza nella parte vecchia della città; il Rinascimento l’ha arricchita con bei palazzi quali il vecchio ospedale e il Palais del Consiglio Sovrano. Questo palazzo, costituito da un gruppo di case che accorpò anche il cimitero dell’attiguo convento agostiniano, fu la sede della più alta giurisdizione dell’Alsazia, stabilita definitivamente a Colmar nel 1698.

Alla fine del XVI secolo l’edificio cambiò radicalmente la sua forma e assunse il suo attuale stile rinascimentale.

Pochi luoghi come Colmar meritano il titolo di “città d’arte”: in tutto 45 edifici sono classificati come monumenti storici.

La Maison des Têtes (Casa delle Teste) era la residenza di una famiglia della media borghesia costruita nel 1609 in stile renano-rinascimentale. Deve il suo nome alle 105 teste e maschere grottesche che ne decorano la ricca facciata frontale.
Un magnifico bovindo si eleva su due piani e culmina in un balcone.

Un bronzo di Auguste Bartholdi (lo stesso che creò la Statua della Libertà), rappresentante un bottaio è posto alla sommità, ricordandoci che l’edificio serviva una volta come luogo di scambio del vino.

La Chiesa Dominicana, antica chiesa monastica costruita tra il XIII e il XIV secolo, è uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura dell’Ordine dei Mendicanti. Il suo aspetto austero, così come la sua grandezza, illustrano perfettamente l’ideale di povertà raccomandato contro l’ondata eretica del XIII secolo. L’attuale biblioteca della città è allocata negli antichi edifici monastici e contempla 1200 manoscritti e 2500 incunabula. All’interno della chiesa è conservata la Vergine nel cespuglio di rose, un dipinto alto due metri e largo 1,15, capolavoro del famoso pittore di Colmar Martin Schongauer. Rappresenta la Vergine con Bambino incoronati dagli angeli e seduti su un giardino recintato. Molto simile alla tecnica di pittura fiamminga per la cura meticolosa dei dettagli e il tratto preciso, la Vergine raggiunge una monumentalità raramente eguagliata.

La Chiesa di Saint Martin, costruita tra il 1235 e il 1365, impressiona per le sue dimensioni e le colonne potenti che sostengono la facciata occidentale. Costituisce un importante esempio di architettura gotica, il cui campanile si distingue per un’inusuale forma a lanterna. La terza chiesa da visitare a Colmar prima di dedicarsi alle cose terrene è quella di San Matteo, come quella Dominicana esempio di architettura dell’Ordine dei Mendicanti in Alsazia, con i suoi affreschi antichi e le vetrate del XIII e XIV secolo. Attualmente la chiesa è protestante, ma ci fu un tempo in cui ambedue i culti protestante e cattolico venivano praticati, e un muro divisorio separava il coro dalla navata.

La Casa Pfister fu costruita nel 1537 da Louis Scherer, nativo di Besançon, che si arricchì grazie alle miniere in argento della Val de Liepvre. Nonostante la struttura medievale, la casa rappresenta uno dei primi esempi di architettura rinascimentale a Colmar. Deve il suo nome alla famiglia che la restaurò e l’abitò alla fine dell’Ottocento. L’iconografia della casa mostra allegorie, figure del Vecchio e Nuovo Testamento e imperatori. Tali illustrazioni testimoniano il gusto della classe media del tempo per la cultura umanistica e rinascimentale.

La “Koifhus” era il centro politico ed economico nella città. In stile gotico e rinascimentale, servì da magazzino e mercato per secoli. Il piano terra fu usato per le riunioni dei delegati del Décapole, la federazione delle dieci città imperiali d’Alsazia.

Nell’ottobre del 1753, Voltaire arrivò nella città che egli definì “metà francese e metà tedesca” (il confine con la Germania è a pochi chilometri) per lavorare ai suoi Annali dell’Impero, alloggiando in una residenza nobiliare (nell’attuale rue Berthe Molly al numero 10) e avvalendosi dei consigli di un eminente professore del posto e delle ricche librerie presenti. Nello stesso periodo però scoppiò lo scandalo legato alla pubblicazione non autorizzata di una versione fortemente anticlericale del Compendio di Storia Universale. Osteggiato dai gesuiti, che a Colmar avevano già organizzato un autodafé delle sue opere, Voltaire se ne andò dopo tre mesi, ma ancora oggi la sua casa è tappa obbligata per studenti e turisti.

La Petite Venise è un quartiere che inizia dalla Koifhus e si estende lungo il distretto dei pescivendoli oltre i ponti Turenne e Saint-Pierre.
Originariamente abitata da una comunità di mercanti, barcaioli e produttori di vino, che trasportavano sul fiume Lauch i loro prodotti su barche simili a gondole, la Piccola Venezia offre una splendida veduta sulla città vecchia.

Oltre che per i suoi monumenti, Colmar è famosa per la sua gastronomia.

Piatti tipici sono la baeckaoffe, un piatto composto da tre diversi tipi di carne marinata al vino bianco con patate, il pane speziato e il formaggio di Munster, la tarte flamblèe e la tarte à l’oignon, la brioche con fegato d’oca, il ragù di pesce e le escargots à l’Alsacienne. Se volete gustarli in un tipico ristorante alsaziano, suggeriamo Le Streusel, nella parte medievale della città, che fu prima casa colonica. La Musardiére e Winstub Brenner con terrazze all’aperto si trovano invece nella Piccola Venezia.

Anche birre e liquori alsaziani meritano di essere gustati e acquistati come ricordo della bella regione francese.

Le grappe distillate in Alsazia catturano il sapore della frutta, dalla ciliegia (kirsch), alla pera (poire), le prugne (mirabelle d’Alsace) ai frutti di bosco (myrtille).

Non stupitevi infine di trovare a Colmar la Statua della Libertà. Questa copia fu svelata al pubblico nel 2004, per commemorare il centenario dalla morte di Auguste Bartholdi, nato a Colmar, scultore della statua originale che si trova a New York. La Statua della Libertà di Colmar, con i suoi 12 metri, è piuttosto imponente, ma rimane una miniatura rispetto a quella di New York, che misura ben 93 metri (anche se 47 sono costituiti dal piedistallo).

La città si veste di luci e di un’atmosfera magica durante l’Avvento, pertanto non può mancare in un tour attraverso i più importanti mercatini di Natale in Alsazia.