Le case di quanti hanno fatto la storia, sia essa sociale, politica o culturale, sembrano conservare tra le loro pareti l’anima di chi le ha abitate, ed entrano di diritto tra i luoghi magici da visitare.
Dopo aver raccontato le case di eclettici personaggi famosi come John Lennon, Marilyn Monroe ed Elvis, vi guidiamo adesso nelle case di chi ha fatto l’Italia.
1 – Giuseppe Garibaldi (Caprera)
Garibaldi, nato a Nizza, si ritirò a Caprera (isola interamente di sua proprietà) nel 1857, dopo la morte di Anita, la caduta della Repubblica Romana e l’abbandono dei figli. Usò la quiete selvaggia dell’Isola per ricostruire la propria vita, che vide un nuovo slancio con la sua attività politica in patria e come membro dell’Internazionale.
2 – Giuseppe Mazzini (Genova)
La casa natale di Mazzini, attuale sede del Museo del Risorgimento, è una testimonianza della sorte dell’esule. Dopo averla lasciata, Mazzini non ebbe più una casa degna di questo nome.
3 – Giuseppe Verdi (Busseto)
Il cantore del Risorgimento è legato a due case: quella natale di Busseto – tranquillo paesino in provincia di Parma – e la grande Casa Verdi di Milano, la casa di riposo per anziani musicisti. La casa di Busseto forse rappresenta meglio la personalità del compositore, rustico e schietto.
4 – Ugo Foscolo (Venezia)
La poetica di Foscolo fu ispirazione costante dei politici Italiani del Risorgimento. Mazzini, per dirne una, dopo la lettura delle Ultime lettere di Jacopo Ortis cominciò a vestirsi sempre di nero, in segno di lutto per la patria. Costretto a lasciare l’isola natale di Zante, Foscolo si considerò sempre un esule: la casa di Venezia, richiamando la nobile storia dei Foscolo (pare discendessero dalla stessa nobile famiglia che fondò Rialto), ne riassume lo spirito inquieto.
5 – Giacomo Leopardi (Recanati)
Chiudiamo con la casa del poeta, che per quanto non attivamente mosso alla politica, seppe dipingere un’Italia alta e degna, ispirando attivisti e patrioti e contribuendo più di tutti alla nascita di una lingua comune. Di volta in volta reggia, culla e prigione (a causa delle lunghe malattie che lo costringevano all’inattività) il Palazzo di Recanati resta uno dei luoghi più toccanti da visitare nelle Marche.