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I social network, strumenti di auto-promozione per scrittori e freelance

L’attitudine dei social network ad essere strumento di marketing e auto-promozione è stata percepita dagli user fin dagli inizi.

L’attitudine dei social network ad essere strumento di marketing e auto-promozione è stata percepita dagli user fin dagli inizi.

Questa opportunità di fare business potenzialmente gratis ha creato subito delle complicazioni che sconfinano nel buon gusto e nelle buone maniere: come comportarsi su Facebook? Come promuoversi senza essere considerati dei disturbatori?

Gli scrittori e i giornalisti freelance sono molto attivi sui social network, linkano i loro articoli pubblicati in testate online, creano eventi per informare dell’imminente uscita dell’ultima opera, postano recensioni, commenti, gradimenti.

È importante oggi per un freelance sviluppare una presenza online come metodo per trovare lettori e diffondere il proprio lavoro.
Diventare amici di agenti, editor, altri scrittori e operatori dell’editoria è uno dei primi passi da intraprendere, tenendo ben presente alcune regole.

Profili personali e profili professionali

Bisognerebbe decidere subito se si vuole tenere un profilo personale o professionale su fb. Se si intende postare le foto del compleanno di un’amica o linguacce allo specchio, forse è meglio non diventare “amici” di tutti. Molti perciò hanno scelto di aprire due profili su Facebook, uno personale e l’altro professionale, con risultati a nostro avviso non sempre ottimali. Perché chi viene escluso dal profilo personale si sentirà “meno amico” di quello a cui sono concessi gli onori della confidenza virtuale.
Il consiglio? Se volete usare Facebook come strumento di marketing, frequentate i veri amici di persona, e online optate per il profilo professionale.

Condivisioni

Quanto si può essere attivi? Le possibilità sono infinite. Si può condividere sulla propria bacheca, sulla bacheca degli amici, mandare messaggi. Ma se non volete perdere i vostri contatti, è sufficiente scrivere sulla propria bacheca. Ogni tanto, potete creare un evento e invitare gli amici, possibilmente selezionando il target in base alla città e agli interessi. La questione fondamentale è quando l’informazione diventa spam.

La pagina fan

È sensato aspettarsi la promozione dei propri contenuti sulla Fanpage.
È stata creata apposta, quindi nessuno si stupirà se linkate articoli scritti o recensioni dei vostri libri. Invitate però con parsimonia i vostri contatti, magari annunciando la creazione della pagina sulla propria bacheca, chi vorrà si unirà.

Un ultimo accorgimento. Se volete evitare un aggiornamento di questo tipo, un po’ patetico: “Mario Rossi è diventato fan di Mario Rossi”, meglio creare la pagina fan con il titolo del libro. Almeno prima di essere famosi come Stephen King, e allora il rischio di diventare fan di se stessi non si presenterà più perché la propria pagina la curerà qualcun altro.

Twitter

Creare un account e il proprio profilo su Twitter per poi connettersi con altre persone è forse la cosa più semplice, ma avere e mantenere un account non è sufficiente a promuovere articoli e contenuti.
Parliamo di network, e quindi di reti, di relazioni, di comunicazione.
Su Twitter è buona regola seguire (Following) per essere seguiti (Follower): chi twitta solo link al proprio blog o ai propri articoli pubblicati, non attirerà l’attenzione di molte persone. Come in ogni altra forma di social networking, Twitter richiede tempo, attenzione e un tocco personale.
Gli user di Twitter seguono persone che interessano loro davvero e interagiscono con i propri seguaci.
Gli scrittori dovrebbero trovare un equilibrio tra quanto messo on line: i propri aneddoti personali, i propri lavori e il retweet di articoli e link. In pratica, seguire persone con i propri interessi che potrebbero essere potenziali lettori, anche se il gruppo è piccolo, e non una massa di gente le cui idee e opinioni non interessano veramente.
Uno scrittore che ha migliaia di seguaci ma non interagisce con loro non raggiungerà i lettori solo inviando un tweet.

Linkedin
Linkedin non è un social generico, ma uno strumento professionale per trovare lavoro e costruire la propria carriera.
Anche su Linkedin è possibile promuovere i propri lavori e articoli, per esempio inserendo il link al blog nel profilo e, più attivamente, iscrivendosi a gruppi dove poter partecipare alle discussioni.

Il giusto, si diceva una volta, sta nel mezzo, ed è così ancora oggi.
Basterebbe forse applicare le stesse regole di buone maniere e buon vicinato che ci si augura vengano utilizzate da tutti, e soprattutto dai nostri amici e conoscenti. Ma questa è un’altra storia.