Di solito in Sardegna ci si va in estate. Calette incontaminate, mare caraibico, qualche immancabile vip e le file sui traghetti (ahimè) sono il classico biglietto da visita di questa splendida isola.
Eppure, se amate i viaggi insoliti, il consiglio è di visitarla d’inverno. Scoprirete un mondo nuovo, inaspettato, dal fascino autentico.
Basta pensare ai colori, al verde smeraldo che accende campi e boschi e al profumo di mirto, corbezzolo e fichi d’india che inonda le spiagge ormai deserte. C’è così tanto da fare e da vedere che tutto l’inverno, forse, non basterà neppure.
Poco sopra Oristano, la Costa del Sinis regala l’emozione di una natura struggente e selvaggia e di una storia antica secoli. Come la chiesetta di San Salvatore, che conserva un ipogeo dove in età nuragica fu scavato un pozzo sacro per il culto delle acque. O il sito archeologico di Tharros, città portuale di origine protosarda, dove si trovano resti di epoca fenicia e romana e che si raggiunge seguendo un percorso a picco sulla scogliera.
Poco lontano, Is Arenas è uno dei campi da golf più prestigiosi d’Italia, dove si gioca 12 mesi all’anno perché qui il clima è un alleato.
Adesso poi è il periodo di Carnevale e vedere i festeggiamenti in queste zone, così diversi dal resto del Paese è un’esperienza da fare, almeno una volta nella vita.
La famosa Sartiglia di Oristano, per esempio, è una giostra che affonda le sue origini nel Medioevo: si tratta di una corsa all’anello nella quale convivono tradizioni, riti antichissimi e cerimoniali di origine cristiana. Tutta la città partecipa alla fiera, incita i cavalieri bardati ed esulta per ogni stella infilzata, mentre nel pomeriggio è la volta delle pariglie, le spettacolari acrobazie a cavallo.
Negli stessi giorni del Carnevale, il cuore della Sardegna festeggia il suo rito ben augurale. È la sfilata dei Mamuthones di Mamoiada: uomini vestiti con pelli di pecora nera, maschera orrorifica e grandi campanacci si riversano nelle strade del paese, gremite di folla, accompagnati dagli Issohadores che, nascosti da una maschera bianca, cercano di catturare i passanti con una fune. Finire in trappola è uno scherzo ambito perché porta salute e fertilità alle donne e buon lavoro agli uomini.
Ritornando sulla costa, una meta imprescindibile è certamente Alghero. Qui è nato il primo stabilimento balneare, qui si è iniziato a fare turismo in Sardegna, qui la natura è stata particolarmente generosa, come spesso accade sull’isola. C’è molto da vedere e da fare nella “Barcellona d’Italia”: si può fare trekking nell’Oasi de Le Prigionette, visitare il villaggio nuragico di Palmavera, andare in barca per avvistare i delfini o, semplicemente, passeggiare lungo le mura storiche che circondano la cittadina e fermarsi per un aperitivo in uno numerosi bar e locali che vi si affacciano.
Infine, prima di salire sull’aereo che vi riporterà in “continente”, il consiglio è di fare un giro a Cagliari, città bellissima e antica come l’uomo (le sue origini sono fenice), molto vitale in ogni mese dell’anno. Certo non dimenticate di visitare la Cattedrale del 1200, la cittadella dei Musei che sorge sull’area dell’antico arsenale militare ma, soprattutto, fate un salto al mercato di San Benedetto, dove si incontra la Cagliari più “verace”. È il più grande d’Europa e ci sono così tante bancarelle che troverete di sicuro qualche leccornia da mettere in valigia.
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