Hysterical, sulle tracce dei Talking Heads

Sembra che il revival Talking Heads e David Byrne sia infinito e non conosca stanchezza. Al cinema ne è prova la curatela del nostro alla colonna sonora dell’ultimo Sorrentino – che è francamente insieme a Sean Penn l’unica gran perla del film. Nella musica di ogni dì invece accadono belle cose come questo nuovo Hysterical della band newyorkese Clap Your Hands Say Yeah.

Sembra che il revival Talking Heads e David Byrne sia infinito e non conosca stanchezza. Al cinema ne è prova la curatela del nostro alla colonna sonora dell’ultimo Sorrentino – che è francamente insieme a Sean Penn l’unica gran perla del film. Nella musica di ogni dì invece accadono belle cose come questo nuovo Hysterical della band newyorkese Clap Your Hands Say Yeah.

Inattivi dall’ultimo lavoro, che era datato 2007, i CYHSY tornano con 12 tracce che rielaborano la schizofrenia anni Ottanta dei Talking Heads, insieme alla grandeur sinfonico-intellettuale dei gruppi indie di oggi.

Ne esce un gran bel disco.

Probabilmente i fan della band grideranno allo scandalo di un album che appare decisamente più “costruito” facilmente e immediato dei precedenti lavori della band.

Un pezzo come Maniac, per esempio, pur restando nei dintorni della musica indipendente è confezionato alla Franz Ferdinand con un ritornello che rimane appiccicato con un giro di versi impeccabile. Lo stesso dicasi per Siesta che si apre in una melodia che ricorda a tratti i Beirut o i migliori e più epici Arcade Fire.

Ma anche, parliamoci francamente, quelle ballate anni Novanta del Britpop. Un disco vario e che non stanca nell’ascolto, che non si nasconde nell’incomprensibilità di qualcosa di troppo “altolocato” e che resta comunque dannatamente pop.

Bravi!

Luzbox